Mondo

Lo stato ha svenduto il monopolio della forza al mercato delle milizie

Un contractor di Blackwater, una delle compagnie più note che offre servizi di sicurezza nei teatri di guerra. L’azienda è stata poi rinominata Academi.\\u00A0Foto Lapresse
Un contractor di Blackwater, una delle compagnie più note che offre servizi di sicurezza nei teatri di guerra. L’azienda è stata poi rinominata Academi. Foto Lapresse

Nel «mercato globale della sicurezza» l’autonomia dei soggetti privati e non statuali sta crescendo. Gli stati accettano sempre di più il principio della privatizzazione della guerra

  • La guerra e le prerogative della violenza sono andate simultaneamente globalizzandosi e privatizzandosi, diventando un nuovo terreno di intervento del mercato.
  • Il fenomeno più evidente è l’utilizzo dei cosiddetti contractors, a partire dalle guerre del Golfo. Milizie condotte da «signori della guerra» sono già esistite ma oggi l’obiettivo di tali gruppi è vendersi al miglior offerente, offrire servizi di protezione o impossessarsi di risorse locali.
  • Si tratta di un modo di carpire una parte di ricchezza e opportunità offerte dalla globalizzazione senza assumere responsabilità di governo.

Negli ultimi quindici anni circa, oltre la metà della popolazione mondiale ha vissuto a contatto con una qualche forma di violenza organizzata. Non più solo appannaggio di paesi poveri o fragili ma anche degli stati forti. Il moltiplicarsi di milizie delle più varie specie è generale. Come tanti altri settori dell’economia, anche la guerra e le prerogative della violenza sono andate simultaneamente globalizzandosi e privatizzandosi, diventando un nuovo terreno di intervento del mercato. Accanto

Per continuare a leggere questo articolo