«London bridge is down». Il ponte di Londra è caduto, è la frase con cui verrà annunciata la morte della regina dai dipendenti pubblici al primo ministro. Quattro parole che sembrano voler nascondere, sotto un simbolismo neanche troppo sfuggente, il legame che unisce uno dei luoghi simbolo della capitale londinese e la vita della sovrana più longeva d’Inghilterra. La stessa frase viaggerà poi dal Global Response Center del Foreign Office ai 15 governi al di fuori del Regno Unito, dove la regina è anche il capo di stato, e alle altre 36 nazioni del Commonwealth.

Un’informazione che, per la sua delicatezza, come qualche anno fa scrisse il Guardian, «viaggerà come l'onda di compressione prima di un terremoto, rilevabile solo da apparecchiature speciali». Incaricato di comunicare la notizia sarà Christopher Geidt, il segretario privato della regina, un ex diplomatico a cui è stato conferito un secondo cavalierato nel 2014. Lo stesso sir Geidt si è occupato di pianificare la successione di Elisabetta II. Appena informati i funzionari statali e i diplomatici si metteranno alla ricerca di bracciali neri, larghi tre pollici e un quarto, da indossare sul braccio sinistro in segno di lutto.

La notizia verrà, dunque, comunicata all’Associated Press e a tutti i media mondiali, la Bbc, che un tempo vantava il diritto di prelazione sulla notizia, attiverà il Rats, il sistema di trasmissione di allerta radio, un allarme progettato all’epoca della guerra fredda per resistere a un attacco alle infrastrutture della nazione. In contemporanea, ai cancelli di Buckingham Palace un lacchè vestito a lutto appunterà un avviso bordato di nero.

Le persone torneranno a casa dal lavoro presto, i piloti degli aerei annunceranno la notizia ai passeggeri e il parlamento sarà riunito. Dei due troni posti nella Camera dei Lord saranno sostituiti da un'unica sedia e da un cuscino con il profilo dorato di una corona. Tutte le bandiere sulla strada che collega Trafalgar Square al parlamento saranno abbassate a mezz’asta e il premier con il suo governo renderanno omaggio alla regina.

Protocolli specifici per ogni luogo dove può morire la regina

Nessun imprevisto è ammesso in caso di morte del regnante e per ogni luogo in cui quest’eventualità potrebbe realizzarsi è stato progettato un protocollo specifico. Se la regina muore all'estero, un jet, noto come Royal Flight, decollerà da Northolt, all'estremità occidentale di Londra, con una bara a bordo quella che i becchini reali Leverton e Sons tengono pronta in caso di emergenze reali. Il corpo della regina arriverà a Londra in macchina dopo un giorno o due.

Un piano più elaborato è quello messo a punto se la regina dovesse morire nella residenza di Balmoral, dove attualmente si trova. Si attiverebbero una serie di rituali scozzesi. Il corpo di Elisabetta sarebbe custodito a Holyroodhouse, a Edimburgo, dove è tradizionalmente custodita dalla Royal Company of Archers, che indossa piume d'aquila sui cappelli. La bara sarebbe trasportata fino alla cattedrale di St Giles, passando per il Royal Mile. Poi verrebbe adagiata sul treno reale alla stazione di Waverley per un triste avanzamento lungo la linea principale della costa orientale. Sui binari delle stazioni verrebbero gettati fiori.

L’esposizione della bara e i funerali

Il feretro sarà esposto nella sala del Trono per quattro giorni, al termine dei quali verrà trasportato a Westminster Hell ed esposto al pubblico per altri quattro giorni.

A celebrare il funerale a nove giorni esatti di distanza dopo la morte della regina sarà l’arcivescovo di Canterbury. La salma verrà trasportata fino al Castello di Windsor e sepolta in una tomba all’interno della Cappella di San Giorgio, luogo da cui la stampa è estromessa.

L’ascesa al trono del nuovo re

Le bandiere abbassate a mezz’asta, saranno di nuovo issate il giorno successivo alla morte della regina alle 11, quando verrà proclamato re Carlo, avviando l’operazione “Spring Tide”. Alla cerimonia saranno tutti i 719 attuali membri del Privy Council, ma la sala potrà contenere solo 150 persone. «Mentre è piaciuto a Dio Onnipotente di chiamare alla Sua Misericordia la nostra defunta Sovrana Signora Regina Elisabetta II di Beata e Gloriosa memoria" inizierà a leggere Richard Tilbrook, un alto funzionario di stato, lasciando, poi la parola a Carlo che eseguirà i primi doveri ufficiali del suo regno, giurando di proteggere la Chiesa in Scozia, e parlando dell’onere di ricevere il regno nelle sue mani.  

Il re d’armi dell’Ordine della giarrettiera e altri sei araldi si recheranno, dunque, presso la statua di Carlo I, a Trafalgar Square, a leggere i proclami del nuovo re, che sarà salutato con gli spari di 41 cannoni posizionati ad Hyde Park. Nei nove giorni che lo separano dal funerale della madre e precedente monarca, Carlo dovrà affrontare un tour in quattro nazioni.  

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