Israele sta portando avanti la costruzione di centinaia di nuove case in un delicato insediamento di Gerusalemme est, una mossa che sfiderebbe il consenso internazionale e renderebbe ancora più difficoltoso l'accesso dei palestinesi alla parte orientale della città.

Il gruppo di sorveglianza degli insediamenti Peace Now che lancia l’allarme afferma che la costruzione nell'insediamento isolerebbe la città palestinese di Betlemme e la Cisgiordania meridionale da Gerusalemme est.

Il rapporto con gli Usa

L'Israel Land Authority ha annunciato domenica sul suo sito web di aver aperto le gare per oltre 1.200 nuove case nell'insediamento strategico di Givat Hamatos a Gerusalemme.

Brian Reeves, un portavoce di Peace Now, ha affermato che la decisione dell’autorità israeliana consente agli appaltatori di iniziare a fare offerte per le gare, un processo che si concluderà pochi giorni prima dell'insediamento di Biden a gennaio. La costruzione potrebbe quindi iniziare entro pochi mesi.

La mossa potrebbe mettere alla prova i legami con la futura amministrazione del presidente eletto Joe Biden. Il nuovo presidente, secondo Ap, dovrebbe prendere un approccio più deciso contro l'espansione degli insediamenti israeliani dopo quattro anni di una politica più indulgente sotto il presidente Donald Trump.

La decisione di Israele arriva alla vigilia della visita del segretario di Stato Mike Pompeo. Pompeo si recherà nella regione questa settimana, dove dovebbe visitare un insediamento israeliano in Cisgiordania che i precedenti Segretari di Stato statunitensi avevano evitato. 

I funzionari palestinesi hanno puntato il dito sulla visita. Venerdì il primo ministro palestinese Mohammad Shtayyeh ha twittato che si trattava di un «precedente pericoloso» poiché per i palestinesi è un insediamento illegale.

«Questo è un colpo letale alle prospettive di pace» ha detto Peace Now in un comunicato, aggiungendo che Israele sta approfittando delle ultime settimane dell'amministrazione Trump per mettere in campi azioni «che saranno estremamente difficili da annullare».

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, si è congratulato con Biden l’8 novembre, quasi 24 ore dopo la notizia della vittoria ormai certa. «Joe abbiamo avuto per quasi 40 anni un rapporto personale lungo e caloroso e so che sei un grande amico di Israele. Non vedo l'ora di lavorare con voi, per rafforzare ulteriormente la speciale alleanza tra gli Stati Uniti e Israele», ha aggiunto Netanyahu, che si è rivolto anche a Trump. «Grazie per l'amicizia che hai dimostrato allo Stato di Israele e a me personalmente», ha twittato Netanyahu, «per aver riconosciuto Gerusalemme e il Golan, per aver fatto fronte all'Iran, per gli storici Accordi di pace e per aver portato l'alleanza israelo-americana a livelli senza precedenti».

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