- L’emergenza energetica, la minaccia russa e rischi di recessione hanno posto l’Italia di fronte a numerose sfide. In questo contesto il premier ha consolidato i rapporti transatlantici, ma senza trascurare gli interessi nazionali.
- L’obiettivo era quello di accrescere la consapevolezza collettiva su come la tutela e la promozione dei nostri interessi, in Europa come nel mondo, sia oggi più che mai irrinunciabile.
- Questo testo fa parte del nuovo numero di Scenari: “Cosa resterà della politica estera di Draghi”, in edicola e in digitale da venerdì 23 settembre.
Può accadere che, anche in una democrazia occidentale matura e complessa, una sola persona assuma un rilievo determinante verso il mondo esterno – arrivando di fatto a permearne l’azione in politica estera – in virtù dell’eccezionalità della propria storia professionale e del prestigio personale? Evidentemente sì, come ha dimostrato l’esperienza di Mario Draghi. Attribuirlo unicamente all’indiscussa autorevolezza del personaggio potrebbe risultare tuttavia fuorviante laddove si tentasse di tr



