Anche il presidente americano Joe Biden ha continuato a chiedere al governo israeliano di porre un freno agli attacchi che continuano a causare vittime civili, pur dicendo di «comprendere» la rabbia di Tel Aviv. Solo ad Aleppo, intanto, gli attacchi notturni hanno provocato 42 vittime, più le altre che sono morte nei bombardamenti sulla Striscia di Gaza. Il premier Benjamin Netanyahu ha accettato il ritorno dei delegati israeliani in Egitto e in Qatar, per partecipare alle trattative in corso su un cessate il fuoco a Gaza e sul ritorno degli ostaggi. 

PUNTI CHIAVE

17:33

Israele si mobilità per aumentare l'ingresso di aiuti a Gaza

16:43

Gallant: «Amplieremo la campagna contro Hezbollah»

14:48

Netanyahu approva l'invio delle delegazioni in Egitto e Qatar

18:33

Israeliani protestano contro le Nazioni Unite per il silenzio sulle violenze sessuali denunciate dagli ostaggi

Insieme alle famiglie degli ostaggi trattenuti da Hamas, un gruppo di difesa dei diritti delle donne si è radunato davanti alla sede di New York di UN Women per protestare contro il silenzio dell'organizzazione sulla denuncia di violenza sessuale da parte dei terroristi guidati da Hamas durante l'attacco terroristico del 7 ottobre. La manifestazione è stata organizzata dopo che una donna tenuta in ostaggio a Gaza e poi liberata ha rivelato di essere stata aggredita sessualmente dalla sua guardia, militante di Hamas.

17:45

Mosca definisce inaccettabili i raid israeliani in Siria

Mosca ha definito inaccettabili i bombardamenti israeliani che nella scorsa notte hanno colpito il nord della Siria. «Tali azioni aggressive contro la Siria costituiscono un'aperta violazione della sovranità di questo paese e delle norme fondamentali della legge internazionale", e possono portare a "conseguenze estremamente pericolose», ha affermato la portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova, citata dall'agenzia Ria Novosti. 

17:33

Israele si mobilità per aumentare l'ingresso di aiuti a Gaza

«Israele continuerà a promuovere nuove iniziative e ad ampliare quelle esistenti per consentire e facilitare il flusso di aiuti alla Striscia di Gaza in modo continuo ed esteso, via terra, aria e mare, insieme agli organismi delle Nazioni Unite e ad altri partner della comunità internazionale. Ciò include sforzi continui per aumentare la portata e i mezzi di accesso per tali aiuti, nonostante le sfide operative sul terreno e gli sforzi attivi e ripugnanti di Hamas per requisire, accaparrare e rubare gli aiuti». Lo ha scritto il portavoce del ministero degli Esteri israeliano Lior Haiat, dopo che la corte internazionale di giustizia ha ordinato a Israele di adottare misure per migliorare la situazione umanitaria a Gaza, compresa l'apertura di ulteriori valichi terrestri per la consegna di aiuti. Il ministro ha inoltre accusato il Sudafrica di aver fatto «cinici tentativi» di sfruttare il tribunale mondiale per minare il diritto di Israele all'autodifesa e per ottenere il rilascio degli ostaggi rimasti. 

17:30

La Normale di Pisa chiede lo stop ai bandi con Israele

La Scuola Normale Superiore di Pisa ha chiesto di rivalutare il bando Maeci Italia-Israele, emesso nell’ambito dell’intesa per la cooperazione industriale, scientifica e tecnologica tra i due paesi. La richiesta è stata avanzata dagli studenti e approvata dal Senato accademico, e chiede al ministero degli Esteri di valutare gli accordi istituzionali rispettando i principi costituzionali, con particolare riferimento all’articolo 11, che prescrive il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli. Fonti del ministero dell’Università hanno risposto alla decisione citando l’episodio di Torino, in cui il ministro Anna Maria Bernini aveva giudicato la scelta «sbagliata, seppur assunta nell'ambito dell'autonomia delle università».

16:43

Gallant: «Amplieremo la campagna contro Hezbollah»

Facendo riferimento al presunto attacco aereo notturno di Israele in Siria, il ministro della Difesa Yoav Gallant ha affermato che l’esercito «amplierà la campagna [contro Hezbollah] e aumenterà il tasso di attacchi nel nord». «Israele sta passando dalla difesa al perseguimento di Hezbollah, arriveremo ovunque operi l’organizzazione, a Beirut, Damasco e in luoghi più distanti», ha precisato Gallant, che ha concluso dicendo: «Ovunque dovremo agire, agiremo».

15:45

Il leader di Hamas incontra il capo di stato iraniano Bagheri a Theran​​

Il capo dell'ufficio politico di Hamas Ismail Haniyeh, in visita in Iran dallo scorso martedì, ha incontrato oggi a Teheran il capo di stato maggiore delle forze armate iraniane, il generale Mohammad Hossein Bagheri. Durante il colloquio Bagheri ha rimarcato che il sostegno alla Palestina è tra le «principali strategie e obiettivi» dell'Iran fin dall'inizio della Rivoluzione islamica e che Teheran continuerà a sostenerla.

Il capo di stato iraniano ha quindi affermato che l'operazione Al Aqsa Flood, ovvero l'attacco lanciato da Hamas il 7 ottobre sul territorio israeliano, «ha infranto il mito dell'invincibilità del regime sionista e ha reso la Palestina una questione prioritaria nel mondo». «Senza il sostegno americano il regime sionista sarebbe crollato», - ha aggiunto il generale iraniano, citato dall'agenzia Tasnim.

14:55

Si conclude senza incidenti il terzo verdì di Ramadan alla moschea di al Aqsa

Le preghiere del terzo venerdì di Ramadan alla Moschea di al Aqsa si sono concluse senza incidenti, riferisce la polizia israeliana.

Il Waqf islamico afferma che 125mila persone hanno preso parte alle preghiere, in leggero aumento rispetto alla settimana scorsa, mentre il ministero degli Esteri parla di «oltre 50mila fedeli». La polizia israeliana ha affermato di aver arrestato 11 persone nella Città Vecchia nel corso della giornata, tra cui diversi sospettati per aver cantato incitamenti «a sostegno del terrorismo», scrive Times of Israel.

14:48

Netanyahu approva l'invio delle delegazioni in Egitto e Qatar

Dopo che Hamas ha respinto la proposta concordata da Israele e Stati Uniti a Doha, all'inizio di questa settimana, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha deciso di inviare delle delegazioni in Egitto e Qatar, per continuare i colloqui sul rilascio degli ostaggi in cambio di un cessate il fuoco a Gaza.

L'ufficio di Netanyahu ha detto di aver parlato con i capi delle agenzie di intelligence israeliane Shin Bet e del Mossad e di «approvare che delegazioni a loro nome si rechino nei prossimi giorni a Doha e al Cairo», con il mandato di portare avanti i negoziati. Non è prevista la partecipazione di David Barnea, capo del Mossad, e di Ronen Bar, direttore dello Shin Bet,  ai colloqui, ma potrebbero partecipare più tardi alle consultazioni a Doha.

13:21

L'Idf dichiara di aver ucciso il capo dell'unità di lancio razzi Hezbollah

L'Idf ha comunicato di aver eliminato il vice comandante dell'unità missilistica di Hezbollah in un attacco di droni nel sud del Libano, vicino Tiro, questa mattina. L'Idf ha descritto l'uomo come «un’importante fonte di conoscenza nel gruppo terroristico e leader nel campo dei razzi».

Anche Hezbollah ha annunciato la sua morte nella mattinata, senza però definire l'uomo come comandante.

11:10

La Giordania chiede di non vendere armi a Israele

Il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi ha invitato tutta la comunità internazionale a smettere di fornire armi a Israele. «Le armi devono smettere di fluire verso Israele. Israele deve essere costretto a porre fine a questa catastrofe. Questo è ciò che richiedono il diritto internazionale e i valori umani», si legge nel post su X. 

 

10:48

Eisenkot presenta al gabinetto di guerra un piano per la Gaza post guerra

Gadi Eisenkot, membro del gabinetto di guerra israeliano, ha presentato all'inizio di questa settimana un piano per la Gaza del dopoguerra come alternativa a uno schema redatto dal primo ministro Benjamin Netanyahu il mese scorso, riferisce Times of Israel citando Ynet. Il piano, dopo la rimozione di Hamas dal potere e la liberazione di tutti gli ostaggi detenuti dal gruppo, propone che la responsabilità per i civili a Gaza venga trasferita a un'entità palestinese locale, che operi però sotto la supervisione di una coalizione guidata dagli stati arabi e dagli Stati Uniti.

Il piano chiarisce che un’entità palestinese riformata è necessaria per il successo della Gaza postbellica. Nel rapporto si prevede poi un lavoro attivo per fermare il terrorismo contro Israele e modificare il sistema educativo in modo che non inciti più al terrore contro Israele. Ynet scrive quindi che se dovesse essere creata un'entità che soddisfi i requisiti richiesti, Israele la presenterebbe come una valida alternativa temporanea alla richiesta degli Stati Uniti di uno stato palestinese indipendente.

09:30

Sale a 42 il bilancio dei morti nel raid ad Aleppo

Sono almeno 42 i morti del raid israeliano che questa mattina ha colpito la regione di Aleppo, nel nord della Siria. Lo ha riferito l'Osservatorio siriano per i diritti umani, citato da Al Jazeera, che parla di sei appartenenti al gruppo libanese Hezbollah e 36 soldati siriani tra le vittime. Israele non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione in merito all'attacco. 

08:57

Francia e Giappone tornano a finanziare l'Unrwa

Il Ministero degli Esteri francese stanzia 30 milioni di euro a favore dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), ma non dice quando verranno versati. L'agenzia delle Nazioni Unite è entrata in crisi dopo che Israele ha accusato una dozzina dei 13.000 dipendenti dell'UNRWA a Gaza di essere coinvolti nell'attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre dello scorso anno. 

Anche il Giappone è tornato sui suoi passi. Un tempo sesto maggiore contribuente dell'UNRWA, si è unito a più di una decine di paesi nel sospendere i finanziamenti dopo le accuse di Israele. Il ministro degli Esteri giapponese, Yoko Kamikawa, ha incontrato giovedì a Tokyo il capo dell'UNRWA Philippe Lazzarini per discutere le misure adottate dall'agenzia per rafforzare la governance e la trasparenza. «Il Giappone e l'Unrwa hanno confermato che porteranno avanti il coordinamento finale sugli sforzi necessari per ripristinare il contributo del Giappone».

08:29

Ucciso un giornalista a Gaza

Il giornalista Muhammad Abu Sakhil del canale radiofonico locale al Quds Radio sarebbe stato ucciso dalle forze israeliane vicino all'ospedale al-Shifa nella città di Gaza. Il numero dei giornalisti uccisi a Gaza è salito a 137 dal 7 ottobre, riferisce il canale televisivo Al Jazeera.

07:43

Continuano gli attacchi dell'esercito israeliano sull'ospedale di Al Shifa

Le forze armate israeliane continuano i loro attacchi sul centro della Striscia di Gaza e sull'ospedale di Shifa. Nelle ultime 24 ore, i soldati israeliani avrebbero, secondo le informazioni diffuse dall'esercito, «eliminato terroristi e localizzato armi e infrastrutture terroristiche nell'area».

In particolare, in un raid nell'ospedale è stato ucciso «uno dei massimi comandanti del gruppo terroristico Hamas». Quanto al centro della Striscia, l'intelligence dell'IDF riferisce che sono stati distrutti «numerosi razzi puntati verso Israele». «Durante una delle attività, le truppe hanno identificato una cellula terroristica in un complesso vicino e un aereo da caccia dell'IDF ha preso di mira ed eliminato la cellula terroristica. Le truppe hanno inoltre identificato altri terroristi nella loro zona e li hanno eliminati».

07:35

Biden: «La rabbia di Israele è comprensibile, ma bisogna fermare la morte di civili innocenti»

«Ci sono troppe vittime innocenti, israeliane e palestinesi. Dobbiamo fornire più cibo, medicine e rifornimenti per i palestinesi», ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden parlando della guerra nella Striscia di Gaza durante un evento di raccolta fondi a New York. Biden ha sottolineato che «non possiamo dimenticare che è in gioco l'esistenza stessa di Israele. Gli israeliani sono stati massacrati. Immaginate se ciò accadesse negli Stati Uniti. È comprensibile che Israele abbia una rabbia così profonda. Ma dobbiamo fermare lo sforzo bellico che causa una significativa morte di civili innocenti».

07:30

Corte dell'Aia: «Israele deve consentire ingresso aiuti a Gaza»

La Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite ha ordinato a Israele di adottare misure per migliorare la situazione umanitaria a Gaza, inclusa l'apertura di ulteriori valichi di terra per consentire l'ingresso di cibo, acqua, carburante e altri rifornimenti nell'enclave devastata dalla guerra.

I giudici dell'Aia hanno emesso due nuove cosiddette misure provvisorie in una causa intentata dal Sudafrica che accusava Israele di atti di genocidio nella sua campagna militare lanciata dopo gli attacchi del 7 ottobre di Hamas. Israele nega di stare commettendo un genocidio e accusa il Sudafrica di cercare di «minare il diritto e l'obbligo intrinseco di Israele di difendere i propri cittadini». Nella sua ordinanza giuridicamente vincolante, la Corte ha chiesto a Israele di adottare misure «senza indugio» per garantire «la fornitura senza ostacoli» di servizi di base e assistenza umanitaria.

06:35

I raid israeliani in Siria uccidono 38 persone, altri bombardamenti a Gaza

Gli attacchi israeliani di questa notte sulla città siriana settentrionale di Aleppo hanno ucciso 38 persone, tra cui cinque membri del gruppo armato libanese Hezbollah: lo affermano fonti della sicurezza locale, citate dall'agenzia di stampa Reuters.

Al Jazeera qualche ora prima aveva dato notizia del fatto che almeno otto persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in un bombardamento israeliano che ha colpito stanotte una casa del campo profughi di Maghazi, nel centro della Striscia di Gaza. L'agenzia di stampa Wafa ha comunicato invece che almeno dodici persone sono morte in un bombardamento aereo israeliano che ieri sera ha colpito una casa vicino Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Vittime vengono segnalate anche a Jabalia, nel nord dell'enclave palestinese.

© Riproduzione riservata