È stato ucciso Michele Colosio, un cooperante italiano di 42 anni, nello stato messicano del Chiapas. Cooperante a San Cristobal de Las Casas e originario di Borgosatollo, in provincia di Brescia, Colosio faceva da spola tra Italia e Messico da dieci anni circa. A dare l’informazione è stata l’associazione per cui lavorava, Casa de Salud Comunitaria Yi'bel ik' Raíz del Viento, uno spazio sociale nel quartiere Cuxtitali: «Michele è stato assassinato ieri notte. È stato ucciso in un assalto, a un isolato da casa sua. Stava tornando a casa dopo i festeggiamenti per la vittoria dell’Italia».

Colosio è stato ucciso l’11 luglio scorso, ma i motivi e le circostanze della morte non sono ancora chiari. Il Giornale di Brescia scrive che «anche la famiglia ha avuto fino ad ora notizie frammentarie» e che è stato ucciso con «quattro colpi di pistola mentre andava a fare la spesa a pochi passi da casa».

Il cooperante lavorava come radiologo all’ospedale civile di Brescia prima di partire per il Messico, dove si dedicava a progetti sociali. «È morto in un assalto, uno dei tanti che quotidianamente vengono fatti a San Cristobal, una città già alla mercè di molti gruppi armati (criminalità comune, criminalità organizzata, narcotrafficanti, bande e gruppi paramilitari, sicari in uniforme eccetera) che esistono grazie alla corruzione dilagante dei governi e dei corpi di polizia. Il marciume istituzionale, la povertà diffusa e l’impunità hanno trasformato questa bella cittadina in un inferno. È da anni che denunciamo la situazione e resistiamo, non ci fermeremo», si legge sulla pagina Facebook dell’associazione.

© Riproduzione riservata