Due edifici sventrati dalle bombe dell’Alleanza nel 1999 sono stati lasciati così, per non dimenticare l’umiliazione. Uno di questi ospita un presidio della Nato creato nel 2006 per vegliare sulla polveriera balcanica
Ci sono finestre a Belgrado sospese nella storia da venticinque anni. All’incrocio tra Kneza Miloša e Nemanjina, due edifici sventrati dalle bombe raccontano ogni giorno a chi passa da qui – in pieno centro – i raid arei della Nato in Serbia del 1999. Vetri sfondati, controsoffitti interamente crollati, pilastri spezzati e macerie a vista da cui distinguere ancora oggi gli arredi dell’ex quartier generale dell’esercito jugoslavo. Alcune di queste finestre raccontano un’altra storia. Una parte di



