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Navalny mobilita la folla contro Putin. Ma è un errore mitizzare l’attivista

  • Nonostante tutti i tentativi delle autorità russe di contenere la protesta, si stima che 100mila persone abbiano accettato l’invito di Navalny per manifestare in tutto il paese.
  • In diverse regioni periferiche, soprattutto nell’estremo oriente, la protesta rappresenta una crescente insoddisfazione nei confronti delle politiche del Cremlino, assumendo istanze che vanno ben al di là del “caso Navalny”.
  •  Il ritorno dell’astuto Navalny in Russia dimostra che vi è un piano ben organizzato, probabilmente con l’aiuto dei servizi segreti occidentali, che è cominciato con la “spettacolarizzazione” dell’arresto.

Le immagini delle mobilitazioni di sabato in tutta la Russia hanno dimostrato quella che è sempre stata la principale abilità di Aleksej Navalny: l’incitamento alla protesta. Da Vladivostok a San Pietroburgo centinaia di persone sono scese nelle strade di 112 città, – dalla fredda Yakutsk (-50°C) alla più mite Mosca (+3°C) – urlando “Putin ladro” e “Navalny libero” e cantando l’inno nazionale o, come in Bielorussa, la canzone “Peremen” (Cambiamento) di Viktor Tsoj. Nei giorni precedenti, il

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