Neanche la minacce dell’ex presidente americano, Donald Trump e le azioni ostili del governo indiano sono riuscite ad arrestare l’ascesa di TikTok nel 2020. La compagnia cinese proprietaria del social, ByteDance ha ottenuto ricavi di 37 miliardi di dollari nello scorso anno. Si tratta del doppio rispetto ai ricavi del 2019 che si erano attestati “solo” sui 17 miliardi. Inoltre, sempre nel 2020, l’azienda ha generato sette miliardi di profitti, un forte aumento rispetto ai quattro miliardi dell’anno precedente.

Una crescita pericolosa?

Negli ultimi anni ByteDance ha scalato il mercato pubblicitario tecnologico della Cina arrivando a superare per giro d’affari Baidu e Tencent con l’obiettivo di scalzare Alibaba dal suo primato nel settore. Di fronte a una crescita così impetuosa, ByteDance ha annunciato ai suoi investitori la probabile decisione di organizzare un’offerta pubblica d’acquisto entro la fine di quest’anno. L’aumento del potere economico della compagnia potrebbe non essere però una notizia totalmente positiva.

Le autorità cinesi guardano da tempo con sospetto ai possibili problemi che la troppa forza economica delle aziende private potrebbe causare per la stabilità interna del regime. Lo sa bene il fondatore di Alibaba, Jack Ma che, dopo essere stato per anni il simbolo dell’imprenditoria cinese, è scomparso per tre mesi dopo avere criticato il governo di Pechino. Inoltre ByteDance ha negli ultimi anni deciso di diversificare i propri interessi, lanciando nuove iniziative più o meno fortunate come la produzione di propri smartphone, poi ritirati dal mercato, o di strumenti tecnologici utili per la didattica nelle scuole.

Luci e ombre all’estero

Se TikTok è al momento uno dei social più usati a livello mondiale con circa un miliardo di iscritti, quello appena trascorso non è stato un anno facile. L’ex presidente americano Donald Trump ha firmato un decreto che prevedeva la messa in vendita della piattaforma da parte di ByteDance mentre il governo indiano ha deciso a giugno di chiudere il social nel paese dopo le tensioni al confine con la Cina. Entrambi le decisioni sono dettate dai legami tra la società e il regime di Pechino.

Anche in Italia TikTok è finito al centro di polemiche. Il Garante della privacy ha bloccato la creazione di nuovi profili la cui età non può essere verificata dopo che una bimba di dieci anni è morta soffocata partecipando a una sfida resistenza al soffocamento sul social.

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