Il sindaco di New York Eric Adams ha autorizzato una direttiva grazie alla quale sarà più facile ospedalizzare persone con gravi malattie mentali anche senza il loro consenso. 

Gli operatori possono già intervenire in questo senso in caso di emergenza, ma l’iniziativa di Adams amplierà lo spettro in cui la direttiva sarà applicabile. Ora le forze dell’ordine potranno portare all’ospedale anche le persone che rappresentano un pericolo per sé stessi, anche se non lo sono per altri.

Non sono state definite linee guida precise, ma secondo la vicesindaca Anne Williams-Isom i poliziotti, vigili del fuoco e operatori sanitari dovranno decidere «caso per caso». Nell’ultimo anno sono stati molte le aggressioni per strada e nella metropolitana attribuite a persone senza fissa dimora con malattie mentali e tanti newyorchesi chiedono un intervento.

Sia l’amministrazione cittadina che quella statale hanno promosso programmi in tal senso, come per esempio il dispiegamento di squadre di contatto per convincere queste persone a recarsi di loro volontà in un centro di soccorso.

La strategia

Secondo i commentatori, l’iniziativa del sindaco, che è stato eletto poco meno di un anno fa, mira a migliorare uno degli aspetti più problematici della città, quello che riguarda la sicurezza e l’immagine della città. Nonostante politici ed esperti abbiano apprezzato il fatto che il sindaco stia provando ad affrontare il problema, la sua strategia va incontro a grandi difficoltà.

Prima tra tutte, la mancanza di risorse da destinare alla salute mentale e alle abitazioni per chi ha gravi problemi finanziari. Attualmente, ha ammesso lo stesso sindaco, sono disponibili appena 50 posti negli ospedali psichiatrici. Una volta dimesse, le persone avranno anche bisogno di ulteriore assistenza in residenze specializzate o gruppi appartamento: anche queste strutture allo stato attuale non bastano a seguire tutte le persone che ne avrebbero potenzialmente bisogno.

«Li vediamo tutti i giorni e i nostri operatori conoscono bene le loro storie. Questi newyorchesi e centinaia di altri come loro hanno bisogno urgente di ricevere trattamenti sanitari, ma spesso li rifiutano quando vengono loro offerti» ha detto il sindaco durante la conferenza stampa in cui ha presentato il piano. 

Restano dubbi anche sull’attuazione della strategia, sul numero di operatori che saranno impegnati in questo compito e sui costi collegati. 

Sindacati e associazioni umanitarie hanno accusato il sindaco di giovare con i diritti degli abitanti della città senza avere a disposizioni le risorse per gestire la crisi di salute mentale in corso. Sarebbe più facile, secondo i detrattori, migliorare le leggi che permettono a chi ne ha bisogno di ottenere aiuto in maniera volontaria.

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