La sentenza della Corte Suprema

Nuova Zelanda, annullata la condanna per abusi nel caso gemello dei “diavoli” modenesi

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Il fratello di Peter Ellis, Mark, fuori dal tribunale della Corte suprema nazionale dopo la sentenza (TVNZ via AP)
  • La Corte suprema della Nuova Zelanda ha annullato la condanna nei confronti di Peter Ellis, un ex operatore di un asilo di Christchurch, che ha trascorso sette anni in carcere dopo la sentenza di un tribunale che nel 1993 lo aveva ritenuto colpevole di aver abusato sessualmente di sette bambini conducendo anche riti satanici.
  • Per la prima volta nella storia del paese la Corte suprema ha annullato una condanna postuma, perché il caso è stato ritenuto di interesse nazionale dai giudici. Ellis ha intentato il ricorso poco prima di morire, nel 2019. Ma a un anno dal suo decesso i giudici hanno ritenuto il ricorso ammissibile facendo riferimento al tikanga, ovvero al diritto consuetudinario dei Māori che tutela l’onore della persona sia in vita sia una volta che questa sia deceduta.
  • A tre anni dalla sua morte Peter Ellis ha ottenuto giustizia. Come tanti altri casi per i giudici è stato vittima di quello che viene definito panico satanico e ricorda la storia della Bassa modenese.

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