Intorno alle 3.30 italiane, Israele ha lanciato alcuni attacchi nel sud del Libano, con l’intento di colpire alcune delle postazioni di Hamas. Ha continuato poi a bombardare obiettivi nella striscia di Gaza, durante la notte. Nel raid sarebbero stati colpiti tre siti di Hamas nel sud del Libano e più di dieci obiettivi nella striscia di Gaza, secondo fonti della Forza di difesa israeliana, citate dal quotidiano Haaretz.

L’attacco sarebbe stato una risposta ai razzi che erano stati lanciati da Gaza nella giornata di giovedì. Altri attacchi di questo tipo si sarebbero verificati fra la notte e l’alba di venerdì, ma sarebbero stati tutti intercettati dal sistema di difesa israeliano.

Intanto, secondo il quotidiano panarabo che ha sede a Londra, al Quds al Arabi, le forze di polizia israeliane avrebbero fatto una nuova irruzione nel complesso della moschea al Aqsa, a Gerusalemme.

Gli scontri

Gli scioperi della settimana scorsa hanno segnato una crescente escalation nella regione, dopo gli scontri nel luogo sacro più sensibile di Gerusalemme. I combattimenti transfrontalieri sono scoppiati in un momento delicato.

Gli ebrei stanno celebrando la festa della Pasqua ebraica e i musulmani il mese sacro del Ramadan. Le tensioni ricordano la guerra di 11 giorni, combattuta tra Israele e Hamas nel 2021. Con il conflitto che rischia di allargarsi.

Gli attacchi israeliani in Libano potrebbero infatti portare a un coinvolgimento della milizia libanese Hezbollah. Hezbollah, che controlla il Libano meridionale ed è sostenuto dall’Iran, è considerato da Israele come un acerrimo nemico.

In una dichiarazione condivisa nella mattina di venerdì, Hamas ha definito l’attacco in Libano «una sfacciata aggressione». La Forza di interposizione in Libano delle Nazioni unite (Unifil), dopo contatti tra le due parti, ha assicurato che non c’è l’intenzione di un conflitto aperto fra Libano e Israele.

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