La polizia americana dello stato dell’Ohio ha licenziato l’agente Adam Coy accusato di avere ucciso il 47enne afroamericano, Andre Maurice Hill «senza alcun motivo». Hill si trovava in un garage vicino a un’abitazione dove era stata segnalata la presenza di una macchina sospetta. Una volta giunto sul posto il poliziotto ha attivato la videocamera che gli agenti devono utilizzare in determinate circostanze e ha sparato all’afroamericano che era in quel momento al telefono. L’uccisione è avvenuta il 22 dicembre. Coy, in servizio da 19 anni, è stato inoltre rimproverato pubblicamente dal capo della polizia, Thomas Quinlan, che lo ha accusato di non avere prestato soccorso alla vittima dopo averla sparata.

Una lunga strage

Il tragico episodio avvenuto in Ohio è solo l’ennesimo di una lunga serie di eventi simili che hanno visto poliziotti sparare senza le giuste motivazioni contro afroamericani. A far traboccare il vaso per molti americani è stato l’omicidio del 47enne, George Floyd, morto soffocato a fine maggio sotto il ginocchio di un agente che lo teneva immobilizzato. Le ultime parole dell’uomo «I can’t breathe» «Non riesco a respirare» sono diventate lo slogan delle decine di migliaia di persone scese in piazza contro il razzismo e le violenze della polizia. Nonostante le proteste, le violenze commesse dalla polizia non si sono fermate.

Tra gli ultimi episodi spicca l’uccisione avvenuta a Philadelphia del 27enne afroamericano, Walter Wallace. L’uomo si era avvicinato ad alcuni agenti brandendo un coltello prima di essere sparato da quest’ultimi. Il padre aveva criticato la polizia chiedendo perché i poliziotti non avessero usato il teaser per fermare il figlio, da tempo soggetto a problemi mentali. A seguito dell’uccisione, la polizia aveva avviato un’indagine interna. L’annuncio non era però bastato a fermare l’ira dei manifestanti che erano scesi in piazza per protestare contro le violenze delle forze dell’ordine. Nel corso delle manifestazioni si erano verificati scontri che avevano portato al ferimento di trenta agenti.

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