In Israele sembra riaccendersi il conflitto fra poteri dello Stato, che già immobilizzò il Paese nei mesi precedenti al 7 ottobre. Lo scontro interno riflette diverse concezioni dell’ebraismo. Si spera che nessuno usi il confine Nord come possibile via di fuga
Prima l’intimazione della Corte suprema al governo di dirimere la vexata quaestio della leva militare, da cui a oggi sono esentati gli studenti delle yeshivòt (scuole rabbiniche), che vivono di sussidi statali per avere il tempo di studiare la Torah. Secondo l’antica tradizione di «non anticipare la fine» prevista dalle dottrine cabaliste antisioniste, che intimano di dedicarsi allo studio per farsi trovare preparati all’arrivo del messia, evitando qualunque azione politica che possa accelerare



