Mondo

Ora che le armi si costruiscono in casa, controllarle è sempre più difficile

Nel paese in cui circolano 400 milioni di armi, le stragi aumentano e la politica non riesce a imporre restrizioni, si aggiunge anche la minaccia delle “ghost guns”, le pistole fatte in casa. Uno dei promotori del fenomeno è un ragazzo texano che ha iniziato solo per affermare la propria indipendenza dallo stato

  • Gli ostacoli per restringere l’uso delle armi negli Stati Uniti sono complessi da superare. C’è una cultura delle armi che si tramanda da generazioni e che ha a che fare con l’identità, anche politica, di decine di milioni di americani.
  • Anni fa ad Austin, in Texas, un 24enne studente di legge di nome Cody Wilson pensava a come produrre armi aggirando tutta la politica, padri fondatori inclusi. 
  • Si discute di una nuova proposta di legge, ma non è ancora chiaro che tipo di iniziative conterrà. È improbabile che imponga il divieto di costruire armi in casa, anche perché si tratta di una pratica fino ad ora considerata legale e che ha radici profonde.

Chiunque segua il dibattito sul controllo delle armi negli Stati Uniti ricorda il 2012 come un anno particolarmente intenso, conclusosi tragicamente. Il 14 dicembre, nella scuola elementare Sandy Hook di Newtown, in Connecticut, un ventunenne armato di un fucile semi automatico e due pistole uccise venti bambini e sei adulti. Quel massacro –  avvenuto pochi mesi dopo quello altrettanto scioccante in un cinema del Colorado – riportò furiosamente a galla lo scontro politico sull’urgenza di limita

Per continuare a leggere questo articolo