«Vi chiedo di pregare con me il Dio della pace, affinché cessi il frastuono delle armi e le soluzioni possano essere trovate al tavolo del dialogo» ha detto all’Angelus. Il vice presidente della commissione Ue Schinas: «La crisi in Afghanistan, ma non solo, rende ancora più evidente che il momento è adesso, che è ora di mettersi d'accordo sul nuovo patto europeo sulle migrazioni»
Nel giorno in cui la Chiesa cattolica festeggia l’Assunzione di Maria, papa Francesco dopo la preghiera dell’Angelus è intervenuto su quanto sta accadendo in Afghanistan: «Mi unisco all'unanime preoccupazione per la situazione in Afghanistan – ha detto dalla finestra che si affaccia su piazza San Pietro -, vi chiedo di pregare con me il Dio della pace, affinché cessi il frastuono delle armi e le soluzioni possano essere trovate al tavolo del dialogo. Solo così la martoriata popolazione di quel Paese, uomini, donne, anziani e bambini potrà ritornare alle proprie case, vivere in pace e sicurezza nel pieno rispetto reciproco».
In queste ore le notizie riportano un peggioramento della situazione e diversi paesi, tra cui l’Italia e la Germania, stanno provvedendo al rimpatrio dei connazionali. Vatican News, testata di Papa Francesco, ha tenuto a ricordare l’intervista alla Stampa di Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione Ue per la promozione dello stile di vita europeo, riguardo il tema dei flussi migratori.
«Quello che sta succedendo in Afghanistan ci ricorda che l'Europa non può più aspettare. La crisi in Afghanistan, ma non solo, rende ancora più evidente che il momento è adesso, che è ora di mettersi d'accordo sul nuovo patto europeo sulle migrazioni». Schinas sta coordinando i lavori in merito: «È una questione che riguarda tutti, e per cui serve un approccio di squadra, olistico e inclusivo».
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