Germania al voto

Per gli ultimi di Berlino il verdetto elettorale sarà comunque sbagliato

Mehringplatz from above in Berlin, Germany, 29 May 2016. Photo by: Bernd von Jutrczenka/picture-alliance/dpa/AP Images
Mehringplatz from above in Berlin, Germany, 29 May 2016. Photo by: Bernd von Jutrczenka/picture-alliance/dpa/AP Images

Mehringplatz è un grosso complesso socialista fra i più poveri della città dove la gente si barcamena con i sussidi statali e non si fida dei grandi partiti, che pure in questa campagna hanno promesso riforme del welfare per contrastare le disuguaglianze. La pandemia ha contribuito a trasformare il quartiere in un serbatoio dell’antipolitica

  • La Germania ha adottato un modello di crescita spesso criticato come “economia duale”, un sistema che distingue fra lavoratrici e lavoratori attivi nelle industrie esportatrice e quelli impiegati in settori economici legati ai consumi domestici. Solo i primi godono di protezione.
  • Quest’anno tutte le formazioni politiche pongono al primo posto la necessità di aumentare l’uguaglianza economica. Temi come la riforma del sussidio di disoccupazione e l’estensione dei servizi per l’infanzia sono stati il cuore dei dibattiti fra i candidati cancelliere.
  • Anche un’alleanza coi liberali (il “Semaforo” con Spd e Verdi) e una coalizione Kenya (Verdi, Cdu, Spd) sarebbero abbastanza coerenti ideologicamente. La coalizione più eterogenea politicamente, e in primo luogo su welfare e sussidi di stato, sarebbe un governo Jamaica fra ambientalisti, liberali e cristianodemocratici.

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