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Per l’Iraq la crisi rischia di essere ancora lunga

Security forces fire tear gas during a demonstration as they gather to mark the third anniversary of the anti-government protests in Tahrir Square in Baghdad, Iraq, Saturday, Oct. 1, 2022. (AP Photo/Hadi Mizban)
Security forces fire tear gas during a demonstration as they gather to mark the third anniversary of the anti-government protests in Tahrir Square in Baghdad, Iraq, Saturday, Oct. 1, 2022. (AP Photo/Hadi Mizban)
  •  Usa e Iran, i due paesi più influenti, non possono trovare una linea comune anche se sono preoccupati allo stesso modo.
  • In Iraq ci sono troppe milizie armate: ogni polemica politica provoca sanguinose battaglie. Stati Uniti e Iran hanno le medesime preoccupazioni ma non possono dialogare tra loro. 
  • Eppure la crisi ucraina, con le conseguenze energetiche globali, potrebbe spingerli ad accordarsi. 

La violenza è diventata endemica a Baghdad. Il parlamento si è di nuovo riunito per eleggere un nuovo presidente. Subito sono scoppiati scontri tra i sostenitori del leader religioso populista iracheno Muqtada al Sadr e le forze di sicurezza. I sostenitori della linea filo iraniana sembrano prevalere in questa fase mentre al Sadr resta un nazionalista convinto e respinge ogni ingerenza straniera. Tra l’altro la crisi si dipana in concomitanza con il bombardamento da parte iraniana nella regio

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