Il rapporto della procuratrice Letitia James, che accusa Andrew Cuomo di molestie sessuali a danno di undici donne, ha fatto precipitare una situazione già critica per il governatore dello stato di New York. Che non ha avuto scelta e, dopo aver provato a resistere, si è dimesso martedì per non danneggiare troppo l’aura di successo che fino a oggi circondava la sua figura e l’operato della sua amministrazione. L’anno scorso, nel pieno dell’ondata pandemica e al suo terzo mandato consecutivo, Cuomo rappresentava una delle poche figure politiche di riferimento nella gestione del Covid-19 negli Stati Uniti. Messo a confronto con la superficialità di Donald Trump, secondo cui il virus sarebbe semplicemente andato via, il governatore democratico era il pilastro che si opponeva all’inaffidabilità del presidente. Tanto che c’era chi parlava di un suo possibile ingresso nella campagna presidenziale del 2020 mentre un quarto mandato da governatore sembrava quasi scontato. Così né l’inchiesta della procura generale dello stato che lo accusava di aver sottostimato le morti da Covid-19 nelle case di riposo per nascondere le responsabilità delle sue scelte politiche, né l’avvio della procedura di messa in stato d’accusa, erano bastate a scalfire la sua immagine. Sono dovute arrivare le denunce di molestie sessuali per mettere in crisi l’“eroe” Cuomo e convincere persino il presidente Joe Biden, amico di vecchia data del governatore, a chiederne le dimissioni.

La gestione della pandemia

Cuomo è l’autore di un libro dal titolo Crisi americana: lezioni di leadership dalla pandemia da Covid-19 che, secondo la Cnn, gli avrebbe fatto guadagnare 5 milioni di dollari. Ma la sua gestione della pandemia è stata al centro di numerose polemiche. Nel marzo 2020, all’inizio della crisi sanitaria, il governatore aveva firmato un decreto con cui imponeva alle residenze per anziani di riammettere i pazienti Covid-19 clinicamente stabili dimessi dagli ospedali, anche se ancora positivi al coronavirus, per decongestionare le strutture ospedaliere. Secondo molti, questa decisione ha favorito la diffusione del virus nelle Rsa e di conseguenza avrebbe causato migliaia di vittime. Un’inchiesta dello scorso gennaio dell’ufficio della procuratrice generale James ha rivelato che la decisione di Cuomo «in alcune strutture potrebbe aver esposto i residenti a un rischio maggiore» e ha accusato l’amministrazione dello stato di aver sottostimato i numeri dei decessi da Covid-19 nelle residenze per anziani. L’accusa è stata confermata anche dai funzionari del dipartimento della Salute che hanno contato 3.800 morti in più rispetto ai numeri diffusi dal governo dello stato di New York. Il numero delle vittime da Covid-19 nello stato rimaneva di fatto invariato, ma il ricalcolo avrebbe riscontrato più decessi all’interno delle strutture per anziani, ponendo quindi l’attenzione sulle conseguenze del decreto firmato dal governatore. Dal canto suo, Cuomo aveva negato ogni accusa sostenendo di aver seguito le linee guida federali.

Migliaia di vite umane potevano forse bastare per minare la credibilità del governatore e chiederne le dimissioni. Nel frattempo, però, sono arrivate anche le accuse di molestie sessuali.

L’impeachment

Così, lo scorso marzo, l’Assemblea generale dello stato di New York aveva aperto una procedura di messa in stato d’accusa del governatore, dando mandato alla Commissione giudiziaria di indagare sulle condotte di Cuomo relative sia alle molestie sessuali sia alla gestione della pandemia nelle residenze per anziani. «Le accuse al governatore che emergono dai rapporti sono gravi», aveva commentato lo speaker dell’Assemblea, il democratico Carl E. Heastie. In base alla legislazione dello stato di New York, se è avviata dall’Assemblea una procedura di messa in stato di accusa di un governatore, questo deve farsi da parte anche senza il verdetto finale del Senato.

Allo stesso tempo 59 Democratici del Congresso dello stato federale, quindi membri del suo stesso partito, avevano firmato una dichiarazione con cui chiedevano le dimissioni di Cuomo sulla base delle accuse di molestie sessuali e per i suoi comportamenti inappropriati. Negli ultimi giorni molti suoi alleati politici hanno preso le distanze da Cuomo e condannato la sua condotta. Dal presidente Biden alla speaker democratica della Camera Nancy Pelosi, la deputata dei Democratici Alexandria Ocasio-Cortez e il sindaco democratico della città di New York Bill de Blasio, oltre a Chuck Schumer, leader della maggioranza al Senato. Prima di lui si era dimessa anche la più stretta collaboratrice del governatore, Melissa DeRosa, che era accusata di aver aiutato Cuomo a coprire i fatti e vendicarsi di una delle accusatrici.

Il discorso

Messo sotto pressione dai suoi compagni di partito, Cuomo ha deciso di annunciare le dimissioni rivolgendosi ai cittadini dello stato di New York. «Date le circostanze, il modo migliore in cui posso aiutare è fare un passo di lato e far sì che il governo torni a governare», ha detto. In un video di 21 minuti il governatore, che lascerà il posto alla vicegovernatrice Kathy Hochul prima donna a ricoprire questa carica, ha comunque negato le accuse di molestie, considerandole false e ingiuste e frutto di incomprensioni generazionali e culturali.

Ricordando ai cittadini le battaglie combattute insieme, soprattutto durante la pandemia, e i successi della sua amministrazione, Cuomo ha messo in atto una strategia politica puntando tutto sul sostegno dell’opinione pubblica.

«Un voto di impeachment avrebbe comportato la sua immediata rimozione», ha detto il senatore democratico Todd Kaminsky. «Vuole andarsene alle sue condizioni, vuole che sia meno imbarazzante possibile e si è preso 14 giorni per farlo», ha aggiunto. Le dimissioni infatti avranno efficacia tra 14 giorni. «Non penso che gli elettori la pensino diversamente riguardo agli atti e alla condotta nauseante descritta nel rapporto della procuratrice generale», ha concluso Kaminsky, che esclude una possibile ricandidatura di Cuomo alle elezioni dello stato di New York previste per il 2022.

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