SCENARI – Promesse e delusioni dell’islam politico

La rivolta iraniana contro il simbolo dell’oppressione politica

  • Fin dalla fondazione della repubblica islamica il velo è stato utilizzato da una parte dall’élite – in particolare quella conservatrice e neo conservatrice – sia come strumento narrativo a sostegno delle sua legittimità, sia come strumento di controllo sulla popolazione.

  • L’effetto collaterale di questa imposizione è che la sua politicizzazione ne ha snaturato l’aspetto spirituale. Come è emerso dalle attuali proteste, il rifiuto di indossare il velo non ha un riferimento religioso, ma sottende una critica più ampia al sistema politico che lo ha reso uno dei suoi simboli fondanti. 

  • Il testo fa parte del nuovo numero di Scenari

L’Iran è tornato al centro delle cronache internazionali dopo lo scoppio di ingenti proteste che dalla metà di settembre si sono diffuse in oltre ottanta città del paese. Il motivo di quest’ultima sollevazione popolare è stato l’ennesimo atto di violenza di stato su una giovane donna, la ventiduenne Mahsa Amini, arrestata dalla Gashte ershad, la polizia religiosa (o morale), di Teheran con l’accusa di indossare il velo in modo “inappropriato”, ovvero non conforme alle più recenti restrizioni im

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