Ecco le condizioni di Putin: avanti con il piano Usa e Ucraina via dal Donbass

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha detto che all’inizio della prossima settimana una delegazione americana arriverà in Russia per discutere il piano di pace in Ucraina messo a punto dagli Usa. Il piano in 28 punti «potrebbe costituire la base per accordi futuri», ha detto Putin da Bishkek, in Kirghizistan, dove si trovava per una riunione del Csto, l’organizzazione per la sicurezza che riunisce diversi paesi ex sovietici. Le parole di Putin sono il primo commento del leader russo sui convulsi eventi diplomatici delle ultime settimane, caratterizzati da incontri improvvisati, ultimatum poi ritirati e fughe di notizie. Anche gli ucraini, ieri, hanno annunciato di essere in attesa di una delegazione americana. Kiev ha già ridiscusso con gli Usa i “28 punti” originali del piano, riducendoli a 19. Il Cremlino, invece, continua a riferirsi ai 28 punti originali. Da Bishkek, Putin ha parlato piuttosto a lungo, toccando diversi aspetti del conflitto. Il presidente russo ha celebrato i successi delle forze armate russe, la cui avanzata, dice, «è praticamente impossibile contenere. La tendenza è positiva sotto tutti gli aspetti», e ha aggiunto che «le ostilità in Ucraina cesseranno quando le Forze Armate ucraine lasceranno determinati territori. Se non si ritireranno, saranno costrette a farlo dai combattimenti». Putin non ha specificato a quali regioni si riferisse. La stampa indipendente russa: «Il piano Usa? È il regalo di Capodanno di Trump a Putin» Riconoscimenti Putin ha anche sottolineato che per la Russia il riconoscimento delle annessioni in Donbass e Crimea è «fondamentale». Ma ha aperto la porta a due possibili concessioni. Non ha infatti nominato le regioni ucraine di Kherson e Zaporizhzhia, che la Russia ha formalmente annesso nell’autunno del 2022, e ha sottolineato che si attende questo riconoscimento a livello internazionale «ma non dall’Ucraina». Putin ha ribadito più volte che gli accordi per mettere fine alla guerra dovranno avere natura internazionale, poiché, a suo avviso, l’Ucraina non ha autorità legittime. Zelensky, ha detto Putin, «oggi potrebbe vincere le elezioni solo con la frode». Non ha senso, ha proseguito Putin, «firmare documenti con la leadership ucraina, evitare le elezioni presidenziali è stato un errore strategico». Ricordiamo che il mandato di Zelensky è formalmente scaduto nel maggio del 2024, ma la legge marziale in vigore impedisce lo svolgimento di regolari elezioni, così il mandato del presidente è stato automaticamente prorogato. Putin, infine, si è rivolto all’Europa, assicurando che la Russia non ha intenzione di attaccare il Vecchio Continente. Il presidente russo ha detto di essere pronto a «formalizzare in ogni modo» che la Russia «non ha alcuna intenzione e nessun piano aggressivo contro l’Europa». Ma sul possibile utilizzo degli asset russi congelati in Europa, in queste ore allo studio della Commissione, ha detto che si tratterebbe di «un furto» e in risposta la Russia «sta già elaborando un pacchetto di misure di rappresaglia». L’affinità elettiva tra i due autocrati: ecco cosa lega nel profondo Trump e Putin A proposito di piani di invasione, ieri il Wall Street Journal ha pubblicato i dettagli di un piano di guerra con la Russia su cui le forze armate tedesche sarebbero al lavoro da oltre due anni e mezzo. Il piano è una risposta a una possibile invasione da parte di Mosca e prevede la mobilitazione di oltre 800mila soldati appartenenti alla Nato, comprese truppe americane. Il piano è, essenzialmente, uno studio logistico per valutare la possibilità di muovere verso est grandi masse di soldati ed equipaggiamenti e quindi si occupa soprattutto dello stato e dei lavori necessari su strade, ponti, gallerie, porti e altre infrastrutture legate al trasporto. Lungo i fronti Secondo alti ufficiali tedeschi che hanno parlato col quotidiano in modo anonimo, la Russia potrebbe attaccare la Nato nel 2029. «Questo piano – ha detto uno di loro – serve a prevenire un simile attacco o, se dovesse fallire, a sconfiggerlo». Un piccolo disastro sul fronte meridionale è stato evitato per poche ore, hanno comunicato le forze armate ucraine. Nel corso degli attacchi russi nel settore di Zaporizhzhia, un’unità si è ritirata in maniera disordinata durante un’operazione di riposizionamento, lasciando aperta una breccia nelle linee ucraine e mettendo a rischio la cittadina di Huliaipole, uno snodo strategico del settore meridionale. Secondo il comando del fronte sud ucraino, soltanto il ridispiegamento di un’unità vicina ha evitato la caduta della città. Ma nonostante l’intervento, i russi sono comunque riusciti a occupare diversi villaggi. Ucraina, il caso del “suggeritore” Witkoff. La Russia: «Qualcuno vuole sabotare la pace» Il fronte meridionale è uno dei più rischiosi dal punto di vista di Kiev. Qui le linee sono state sguarnite per rafforzare Pokrovsk, la città del Donbass dove da oltre un anno si concentrano i combattimenti. I russi puntano a sfondare le linee di difesa meridionale e arrivare a portata della capitale regionale, Zaporizhzhia, una città di 700mila abitanti che, fino a oggi, non si è mai trovata sul fronte.