Il colloquio si conclude con un’intesa di massima, tra scambio di prigionieri e sospensione degli attacchi alle infrastrutture energetiche. Un’eventuale tregua dovrebbe portare, dice il Cremlino, a «una pace duratura». Ma di impegni di sicurezza per gli ucraini non c’è traccia
Primo. La fine «completa» degli aiuti militari per l’Ucraina da parte americana come «condizione fondamentale» per la pace. Secondo. Il via libera da parte del Cremlino ad una «rinuncia reciproca delle parti in conflitto alle infrastrutture energetiche per 30 giorni» (Vladimir Putin, così Mosca, avrebbe «già dato ordine» in tal senso all’esercito). Terzo. Russia e Ucraina procederanno allo scambio di 175 prigionieri di guerra, dice sempre il Cremlino. Nella loro telefonata (attesa freneticamente



