Il giorno in cui ricorrono i cinque anni dal rapimento del ricercatore al Cairo arriva la presa di posizione ufficiale dell’esponente della Commissione Ue. Il ministro Di Maio aveva chiesto che il tema fosse affrontato in occasione del consiglio dei ministri degli Esteri Ue: «Il passo compiuto oggi è un passo importante, ma non sarà l’unico, né l’ultimo»
La commissione Europea si è schierata sull’omicidio di Giulio Regeni chiedendo che l’Egitto cooperi alle indagini: «Abbiamo anche parlato del fascicolo Giulio Regeni. Si tratta di una questione grave per l'Italia e quindi per tutta l'Unione europea. Continuiamo a fare appello all'Egitto affinché cooperi pienamente con le autorità italiane per la responsabilità e perché giustizia venga fatta». Lo ha dichiarato l'Alto Rappresentante dell'Unione europea per gli Affari Esteri, Josep Borrell, in conferenza stampa, dopo il Consiglio per gli Affari esteri. La presa di posizione arriva dopo l’annuncio del ministro degli Esteri Luigi Di Maio
Oggi, 25 gennaio, ricorrono cinque anni dalla scomparsa del ricercatore al Cairo. Il presidente della Repubblica ha chiesto che l’Egitto cambi il suo atteggiamento e ha inviato la sua solidarietà ricordando la recente chiusura delle indagini sull’omicidio e le torture subite dal ricercatore. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio ha ringraziato il rappresentante della commissione: «Ringrazio Josep Borrell, alto rappresentate Ue, per aver accolto la nostra iniziativa e aver ribadito la necessità che Il Cairo faccia piena luce sul caso e cooperi per restituire verità alla famiglia»
Il ministro aveva già chiesto che l’argomento fosse affrontato a livello europeo: «È un bene che tutti i nostri partner Ue abbiano condiviso la posizione italiana. Ora procediamo con sviluppi concreti. L’Egitto è un interlocutore importante nel Mediterraneo, ma nessun dialogo può avvenire a scapito dei diritti umani». Questa, ha detto, «è la bussola che deve guidarci. L’Europa deve scegliere da che parte stare, deve definire le priorità della sua politica estera, deve costruire il futuro intorno a sé. La difesa dei diritti fondamentali è irrinunciabile. Il passo compiuto oggi è un passo importante, ma non sarà l’unico, né l’ultimo», ha concluso.
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