Altri dieci oligarchi russi e uomini della stretta cerchia del Cremlino sono stati destinatari di decreti firmati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che dispongono la revoca delle loro onorificenze italiane.

I decreti, avviati su proposta della Farnesina e firmati lo scorso 8 agosto, seguono quelli già pubblicati lo scorso 26 maggio che hanno rimosso dall’elenco delle onorificenze della Repubblica Mikhail Mishustin Vladimirovich (primo ministro della Federazione russa), Denis Manturov (ministro dell’Industria e del commercio), Andrey Kostin Leonidovich (Presidente della banca russa Vtb) e Viktor Evtukhov Leonidovich (Segretario di stato della Russia).

Grande ufficiale dell'Ordine della «Stella d'Italia»

A Grushko Alexander Viktorovich è stata revocata l’onorificenza di Grande ufficiale all’ordine della Stella d’Italia per «indegnità». Dopo una lunga carriera all’interno del Kgb, l’organo dei servizi segreti dell’Unione sovietica attivo fino al 1991, è stato rappresentante permanente della Russia presso la Nato. Attualmente è viceministro degli Esteri russo.

Cavaliere dell'Ordine della «Stella d'Italia»

Sono Ivanov Evghenyj Sergheevich, Gordeev Aleksey Vasilievich (ex primo ministro della Russia dal 2000 al 2004 e dal 2018 al 2020) e Shokhin Aleksandr Nikolaevich (ex ministro dell’Economia della Federazione russa negli anni Novanta) i destinatari del decreto di revoca dell’onorificenza di Cavaliere all’ordine della Stella d’Italia. 

I Commendatori dell’Ordine della «Stella d’Italia»

Sono sei i cittadini russi a cui sono state revocate l’onorificenza di Commendatore dell’ordine della Stella d’Italia. Il primo nome è quello di Dyukov Alexander Valeryevich presidente del board of management di Gazprom Neft ed ex presidente dello Zenit San Pietroburgo, uno dei club di calcio russi più titolati. Seguono Melnichenko Andrey Igorevich uno degli imprenditori più ricchi della Russia con un patrimonio stimato di quasi 20 miliardi; Dmitriev Kirill Alexandrovich ceo del Fondo per gli investimenti russo; Konov Dmitry Vladimirovich, ex capo della Sibur una delle più grandi aziende petrolifere russe. Infine ci sono i nominativi di Gref Herman Oskarovich presidente e ceo di Sberbank; Belozerov Oleg Valentinovich, ex ministro dei Trasporti russo e attuale presidente delle Ferrovie russe.

Gli altri nomi

«La notizia non è stata colta dalla stampa ma è molto promettente», lo scrivono in una nota Massimiliano Iervolino, Igor Boni e Giulio Manfredi, rispettivamente segretario, presidente e membro di giunta di Radicali Italiani. «Ci auguriamo che il ministro Di Maio completi l’operazione di revoca entro la data delle elezioni politiche», hanno aggiunto.

Sebbene l’inizio della guerra in Ucraina ha dato vita e accelerato le procedure di revoca, restano ancora diversi personaggi politici russi illustri che godono delle onorificenze della Repubblica. Tra questi figurano quelle consegnate nel 2017 al portavoce del Cremlino Dmitry Peskov e a Igor Sechin, amministratore delegato di Rosneft, azienda energetica russa sanzionato all’epoca dagli Stati Uniti e rientrata anche nelle sanzioni approvate dall’Unione europea il 28 febbraio (a quattro giorni dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina).

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