- Mentre i funzionari statunitensi e russi arrivano a Ginevra per i negoziati sull’Ucraina, in Kazakistan Putin si allarga: ci sono le sue truppe nel paese mentre va in scena la repressione. Si ripete uno schema già visto in Bielorussia, dove pure un potere infragilito è diventato strumento delle strategie di Mosca.
- In questi negoziati su una cosa Putin ha già vinto: ha imposto di avere al tavolo solo gli Usa, ed è riuscito a mettere ai margini gli europei. Eppure l’Ucraina influenza più direttamente l’Ue.
- La Russia si presenta ai negoziati con condizioni che sa indigeribili, per alzare la posta. La vera incognita sulla riuscita di un qualche accordo è per Wendy Sherman, che negozia per gli Usa, è la good faith, la buona fede, e cioè la reale volontà politica di Mosca di mediare.
I colloqui tra Stati Uniti e Russia, cioè i colloqui senza l’Europa, prendono il via a Ginevra mentre Mosca aumenta il carico della propria presenza: in Svizzera in queste ore si parla di Ucraina, ma intanto anche in Kazakistan Vladimir Putin si allarga. L’Europa a margine La città svizzera è il campo neutro dove le grandi potenze si incontrano. Nel 1985, ha tenuto insieme per la prima volta Ronald Reagan e Michail Gorbaciov. A giugno, Vladimir Putin e Joe Biden. Ginevra è per molti la c



