Almeno 11 persone, perlopiù bambini, sono morte e oltre 30 sono rimaste ferite in una sparatoria avvenuta questa mattina in una scuola di Kazan, città della Russia centrale. Lo riferisce l’agenzia russa Ria Novosti. Due adolescenti sono entrati nell'edificio e hanno aperto il fuoco sui studenti. Molti si sono riversati all'esterno, per fuggire dai proiettili. 

La polizia, giunta subito sul posto, ha arrestato il primo assalitore, un ragazzo di 17 anni. Il secondo, invece, ha tentato di barricarsi al quarto piano, tenendo in ostaggio alcuni studenti, ma è stato ucciso dalla polizia, secondo quanto riportato dalla Tass. 

Nella scuola ci sarebbe stata anche un'esplosione. Secondo fonti citate da Interfax, fra le vittime ci sarebbero tra gli otto e i dieci studenti e almeno un insegnante, mentre la Tass riporta che i feriti sono almeno 10, di cui quattro ricoverati in ospedale. L'operazione della polizia è ancora in corso e potrebbero arrivare nuovi sviluppi. 

La reazione del Cremlino

Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato una revisione della legislazione sul controllo delle armi dopo la sparatoria, ha detto il Cremlino.

«Il presidente ha dato l'ordine di elaborare urgentemente una nuova disposizione riguardante i tipi di armi che possono essere possedute dai civili, tenendo conto del tipo di arma» utilizzata nell'attacco, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ai giornalisti.

Le autorità hanno fatto sapere che sono state messe in atto ulteriori misure di sicurezza in tutte le scuole di Kazan, che si trova a circa 800 chilometri a est di Mosca.

Le sparatorie nelle scuole sono rare in Russia. Una delle ultime grandi tragedie di questo tipo ha avuto luogo nella Crimea annessa alla Russia nel 2018, quando uno studente di un college ha ucciso 19 persone prima di puntare la sua pistola contro sé stesso e uccidersi. 

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