La Russia prova a riaprire il dialogo nucleare con gli Usa. E Kiev arretra a Zaporizhzhia

Mosca cerca di riaprire il dialogo con gli Usa. Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha offerto ieri collaborazione su test nucleari e ha riparlato della possibilità di un incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin ad Istanbul. «Siamo pronti a discutere i sospetti sollevati dai nostri colleghi americani secondo cui stiamo facendo qualcosa di segreto», ha detto Lavrov, rispondendo alle accuse lanciate da Donald Trump su presunti test segreti che sarebbero stati condotti da Mosca. «Se qualsiasi altra potenza riprenderà i test, noi faremo altrettanto», ha aggiunto il ministro. Intanto, il suo ministero annuncia che «contromisure» sono allo studio per rispondere alla decisione europea di non rilasciare più visti di ingresso multipli a cittadini russi — una mossa decisa la scorsa settimana e duramente criticata dall’opposizione russa poiché, accusa, renderà più difficile e meno sicura la vita di chi in Russia lotta contro il regime. Lavrov: «Asset russi congelati a Kiev? Sono un inganno e rapina. Risponderemo» Spystory ucraina Sul fronte, gli ucraini sono costretti a ritirarsi ancora e annunciano l’abbandono di cinque villaggi nella regione di Zaporizhzhia. Anche a Pokrovsk la situazione è difficile, per bocca dello stesso presidente Volodymyr Zelensky, con soldati russi penetrati in città. La fortuna non sorride a Kiev nemmeno sul terreno delle operazioni speciali. Secondo i media russi, l’agenzia di intelligence federale FSB avrebbe sventato un tentativo dell’intelligence ucraina di spingere alla diserzione un pilota di caccia russo. Il piano sarebbe stato organizzato con l’aiuto dei servizi segreti britannici e del sito investigativo Bellingcat. L’intelligence ucraina avrebbe offerto al copilota un milione di dollari e la cittadinanza in un paese europeo per consegnare un caccia, ricompensa che sarebbe salita a tre milioni se l’aereo fosse stato armato con un Kinzhal, un potente missile balistico. Il piano prevedeva di avvelenare il pilota del caccia per permettere al suo copilota di prendere il controllo dell’aereo e condurlo in Romania, dove sarebbe stato simulato uno schianto. Secondo l’agenzia russa Tass, l’intera operazione avrebbe costituito una «provocazione politicamente esplosiva». In rappresaglia, i russi sostengono di aver colpito la base aerea vicino Kiev dove ha sede una base dell’intelligence militare, oltre ai jet F-16 di fabbricazione americana utilizzati dall’aviazione ucraina. In risposta, l’intelligence ucraina ha negato ogni coinvolgimento nell’operazione. Anche se i media russi non hanno fornito prove significative delle loro accuse, la modalità descritta assomiglia a diverse altre operazioni organizzate dall’intelligence ucraina. Nell’agosto 2023, l’intelligence ucraina era riuscita a persuadere un pilota di elicottero a disertare con il suo mezzo — il pilota è stato ucciso pochi mesi dopo mentre si trovava in Spagna. Nel 2022, un’altra operazione era stata tentata per spingere alla diserzione un pilota russo, ma anche in quel caso il piano era stato scoperto dal FSB. In un bombardamento contro la base ucraina dove si attendeva l’aereo del disertore, un ufficiale è rimasto ucciso e altri 17 feriti. L’ufficiale che aveva ideato il piano, Roman Chervinskyi, è sotto processo in Ucraina con l’accusa di aver travalicato la sua autorità. Ed è ritenuto, dagli investigatori tedeschi, l’ideatore del sabotaggio al gasdotto Nord Stream. Pokrovsk in bilico e buio a Kiev: l’Ucraina ora punta tutto sui droni Tangenti ed energia Nel frattempo, continua a crescere l’inchiesta per corruzione lanciata dalla procura e dalla polizia anticorruzione di Kiev (NABU e SAPO). Lunedì, le due agenzie avevano avviato una serie di perquisizioni e notificato gli avvisi di indagine a nove persone legate all’autorità per l’energia atomica ucraina, Energoatom. Tra loro ci sono diversi funzionari di alto rango. Secondo gli investigatori, lo schema corruttivo prevedeva il prelievo del 10-15 per cento del totale su tutti i contratti assegnati da Energoatom. Un business particolarmente fruttuoso per il gruppo sarebbe stata la fortificazione degli impianti e delle linee elettriche contro gli attacchi aerei russi. Scandalo energia e Donbass in pericolo: per Zelensky inizia l’inverno peggiore L’indagato principale nel caso è Timur Mindich, amico ed ex socio in affari di Zelensky: si tratta del comproprietario dello studio Kvartal 95, che ha prodotto gli show di Zelensky e della sua troupe quando l’attuale presidente ucraino era ancora un attore. Mindich sarebbe stato intercettato per mesi nel suo appartamento ed è riuscito a lasciare il paese prima della perquisizione. La NABU ha fatto sapere che sta indagando sulle circostanze della sua fuga. Ieri, Zelensky ha rilasciato il suo primo commento sul caso che lo tocca da vicino. «Sono necessarie azioni efficaci contro la corruzione. È necessario che le punizioni per i colpevoli divengano inevitabili», ha detto Zelensky nel suo consueto messaggio serale su Telegram. Nel corso dell’estate, Zelensky aveva provato a mettere sotto controllo governativo NABU e SAPO, ma era stato costretto a fare marcia indietro dalle proteste di piazza e dalla pressione degli alleati europei. Secondo la stampa ucraina, la scoperta delle intercettazioni di Mindich sarebbe stata una delle ragioni che avevano spinto Zelensky a intervenire contro le agenzie anticorruzione.