- Il presidente turco Erdogan ha accusato l’opposizione di legami con il Partito dei lavoratori curdo, considerato un’organizzazione terroristica, e ha fatto presagire un passaggio di poteri per nulla facile in caso di sconfitta.
- La Turchia non è nuova a colpi di stato militari e in tempi più recenti la coalizione di governo ha usato in maniera strumentale la magistratura per ribaltare il risultato delle elezioni locali del 2019.
- La vittoria dell’opposizione, sempre più probabile, rischia di coincidere con un nuovo periodo di tensione politica e sociale ma la speranza per un cambiamento, dopo venti anno di Erdogan, resta alta.
A meno di dieci giorni dalle elezioni in Turchia la vittoria dell’opposizione sembra sempre più probabile, ma una transizione politica pacifica non è così scontata. Nei suoi ultimi discorsi pubblici Recep Tayyip Erdogan ha usato parole molto dure contro i suoi avversari, inasprendo i toni del confronto politico e allarmando opinione pubblica e analisti. In un comizio ad Ankara, il presidente uscente ha affermato che la sua nazione «non lascerà il paese nelle mani di qualcuno eletto grazie al



