Negli Stati Uniti prosegue l’attivismo della vicepresidente Kamala Harris, che avrebbe insistito per un maggiore impegno del presidente per un cessate il fuoco. Harris ha incontrato assieme al Consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan il membro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz, che ha chiesto l’istituzione di un’amministrazione internazionale nella Striscia di Gaza. La delegazione di Hamas rimarrà al Cairo un altro giorno per ulteriori colloqui con i mediatori. Il segretario americano Antony Blinken ha esortato Hamas ad accettare la proposta di accordo israeliana per imporre un cessate il fuoco il prima possibile. Continua a salire la temperatura al confine tra Israele e Libano.

PUNTI CHIAVE

18:49

Biden: «L'accordo è nelle mani di Hamas»

16:02

Blinken chiede a Hamas di accettare il cessate il fuoco

15:07

Gallant: Israele vicina all'opzione militare contro Hezbollah

18:55

Proteste davanti l'ambasciata americana a Tel Aviv

Per la seconda volta in pochi giorni, i familiari degli ostaggi si sono uniti a dozzine di alleati in una protesta davanti all'ambasciata americana a Tel Aviv, a sostegno dell'accordo con Hamas che dovrebbe facilitare il rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza. La folla davanti all'ambasciata chiede al presidente americano Joe Biden di fare pressione sul governo israeliano affinché accetti l'accordo per il rilascio degli ostaggi.

La protesta segue quella di stamattina avvenuta davanti al consolato americano a Gerusalemme.

18:49

Biden: «L'accordo è nelle mani di Hamas»

Il presidente americano sostiene che «tra un paio di giorni sapremo» se Hamas accetterà o meno la proposta di accordo sugli ostaggi che si sta attualmente discutendo al Cairo. Secondo il presidente «l'accordo sugli ostaggi è nelle mani di Hamas in questo momento» in quanto da parte di Israele «c'è stata un'offerta razionale».

Biden ha sottolineato l'importanza di arrivare a una pausa dai combattimenti prima dell'inizio del Ramadan, altrimenti potrebbe «essere molto pericoloso». Ha inoltre ribadito di star lavorando duramente con Israele affinché sia possibile consegnare quanti più aiuti possibile nelle zone in cui è richiesta più assistenza.

18:45

Raid israeliano nel sud del Libano, morti tre civili

Secondo quanto riportato dai media locali, un raid israeliano avrebbe colpito una casa a Houla, nel Libano meridionale, uccidendo una un uomo, una donna e il figlio. Sarebbero comunque ancora in corso le operazioni di ricerca sotto le materie.

17:35

Netanyahu: «Faremo di tutto per mantenere la libertà di culto sul Monte del Tempio durante il Ramadan»

Il premier Benjamin Netanyahu ha affermato che Israele si impegnerà per garantire la libertà di culto per i musulmani nel complesso della moschea di Al Aqsa, sul Monte del Tempio, durante il mese sacro di Ramadan, in linea con la politica di Israele che «è sempre stata e sarà sempre quella di mantenere la libertà di culto per tutte le religioni». «Faremo di tutto per mantenere la libertà di culto sul Monte del Tempio, pur mantenendo adeguatamente le esigenze di sicurezza e protezione, e consentiremo al pubblico musulmano di celebrare la festa», ha affermato il primo ministro, durante la sessione di preparativi del mese sacro, che avrà inizio domenica 10 marzo.

16:02

Blinken chiede a Hamas di accettare il cessate il fuoco

«Abbiamo l’opportunità per un cessate il fuoco immediato che può riportare a casa gli ostaggi, che può aumentare drasticamente la quantità di assistenza umanitaria che arriva ai palestinesi che ne hanno così disperatamente bisogno, e quindi anche creare le condizioni per una soluzione duratura», ha affermato il segretario di Stato americano Antony Blinken durante l'incontro con il primo ministro del Qatar a Washington, esortando Hamas ad accettare la proposta di cessate il fuoco immediato presentatagli durante i colloqui con i mediatori al Cairo. «Spetta ad Hamas decidere se è pronto a impegnarsi in quel cessate il fuoco», ha detto Blinken.

Il segretario ha poi continuato il suo discorso sottolineando l'importanza di aumentare la quantità di aiuti umanitari che arrivano ai cittadini all'interno della Striscia di Gaza, esortando ancora una volta Israele a utilizzare ogni mezzo in suo possesso per fornire assistenza a chi ne ha bisogno. «Continueremo a insistere ogni giorno perché la situazione così com'è è semplicemente inaccettabile», ha concluso.

15:38

Continuano i bombardamenti a Gaza

Nel primo pomeriggio diversi raid aerei hanno colpito la zona centrale della Striscia di Gaza, in particolare il campo profughi di Nuseirat e la città di az Zawayda. Anche nel nord questa notte sono stati sferrati alcuni attacchi diretti verso un blocco residenziale, che hanno provocato la morte di almeno otto persone. 

15:26

Hamas respinge il rapporto Onu sugli stupri del 7 ottobre

Hamas ha definito false le affermazioni contenute nel rapporto delle Nazioni Unite secondo cui i terroristi palestinesi avrebbero commesso violenze sessuali durante il loro attacco a Israele il 7 ottobre. Secondo Hamas, il rapporto «non documenta alcuna testimonianza di quelle che lei [Pramila Patten, rappresentante speciale delle Nazioni Unite sulla violenza sessuale nei conflitti] definisce le vittime di questi casi». A Pramila Patten, firmataria del rapporto Onu, viene contestato di essersi «affidata alle istituzioni israeliane, ai soldati e ai testimoni, scelti dalle autorità di occupazione per spingere verso un tentativo di dimostrare questa falsa accusa, che è stata confutata da tutte le indagini».

Il rapporto presentato da Patten afferma che esistono fondati motivi per ritenere che il 7 ottobre si sia verificata violenza sessuale legata al conflitto, in almeno tre luoghi separati, specificando che le donne vittime di «stupro» sono poi state uccise dai terroristi. Nonostante la documentazione presentata, Hamas ha sempre negato di aver commesso i reati imputati.

15:07

Gallant: Israele vicina all'opzione militare contro Hezbollah

Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha affermato durante il colloquio con l'inviato speciale americano nella regione, Amos Hochstein, che la continua tensione con i militanti Hezbollah al confine con il Libano sta avvicinando la situazione a un'escalation militare sul territorio. «Siamo impegnati nel processo diplomatico. Tuttavia, l'aggressione di Hezbollah ci sta avvicinando a un punto critico nel processo decisionale relativo alle nostre attività militari in Libano», ha dichiarato il ministro.

A partire dall'attacco del 7 ottobre, Israele e Hezbollah hanno dato vita a un conflitto parallelo, che finora ha ucciso circa 1200 persone. Gli attacchi, effettuati con razzi, missili e droni, sono diventati via via più intensi, e hanno causato lo sfollamento di migliaia di persone da entrambi i lati del confine. Entrambe le parti hanno però più volte affermato di non volere una guerra totale e che il conflitto è stato in gran parte limitato alle aree vicine al confine. Tuttavia, l'escalation di violenza potrebbe portare Israele a intraprendere un'azione militare in Libano.

15:03

Il Belgio si unisce all'operazione per consegnare aiuti a Gaza

Il Belgio ha inviato un aereo da trasporto militare per unirsi all'operazione internazionale, già intrapresa da Francia, Stati Uniti e Giordania, per la consegna degli aiuti umanitari a Gaza. Gli aiuti sono stati mandati in Giordania, dove verranno ispezionati dalle autorità georgiane, e verranno lanciati solo dopo il via libera da parte dell'esercito israeliano, che probabilmente arriverà non prima di mercoledì.

14:58

Colloqui prorogati. Israele nega di aver ricevuto la proposta di Hamas

Secondo quanto riferito da Reuters, la delegazione di Hamas resterà un ulteriore giorno al Cairo per continuare i colloqui con i mediatori, volti a trovare un accordo per un cessate il fuoco che permetta il rilascio di ostaggi e prigionieri. Un alto funzionario israeliano avrebbe infatti smentito quanto detto in precedenza da Bassim Naim sulla proposta presentata da Hamas. «Israele sta facendo ogni sforzo per raggiungere un accordo. Aspettiamo una risposta da Hamas», ha dichiarato il funzionario.

La permanenza di Hamas al Cairo per un terzo giorno è stata confermata anche da un funzionario di Hamas, che ha dichiarato: «La delegazione resterà al Cairo martedì per ulteriori colloqui, che dovrebbero concludersi più tardi oggi». Anche le televisioni locali parlano di un terzo giorno di negoziati, specificando però che «stanno affrontando delle difficoltà».

13:15

Interrotti i colloqui al Cairo in attesa di una risposta Israeliana

Il terzo giorno di colloqui al Cairo si conclude senza alcun risultato di fatto. Bassem Naim, alto funzionario di Hamas, ha dichiarato che durante i negoziati il gruppo ha presentato la propria proposta per un accordo di cessate il fuoco, e che ora è in attesa di una risposta da parte di Israele, che ha deciso di non prendere parte ai colloqui. «Netanyahu non vuole raggiungere un accordo e la palla ora passa agli americani», ha detto Naim. 

11:23

Gantz chiede ai funzionari Usa un'amministrazione internazionale a Gaza

Il membro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz ha incontrato a Washington la vicepresidente Kamala Harris e il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan. Secondo le dichiarazioni rilasciate dall'ufficio del ministro, Gantz ha affermato durante i colloqui con i funzionari Usa che Israele è impegnata a raggiungere il suo obiettivo principale, ovvero la distruzione del gruppo terroristico Hamas, oltre che a trovare un modo per portare aiuti umanitari ai civili a Gaza. Gantz avrebbe quindi chiesto di «istituire un’amministrazione internazionale» nella Striscia di Gaza, «in cooperazione con i Paesi della regione e come parte della promozione dei processi di normalizzazione».

Negli incontri il leader sionista ha inoltre ribadito che l'obiettivo più importante rimane quello di riportare a casa gli ostaggi, e ha ringraziato gli Stati Uniti per l'impegno che stanno mettendo nel portare avanti la questione.

10:53

Turchia, arrestato un investigatore privato per aver venduto informazioni al Mossad

La polizia turca ha arrestato sette persone, tra cui un investigatore privato, sospettato di aver venduto informazioni al servizio di intelligence israeliano Mossad. L'investigatore, ex funzionario pubblico, è sospettato di aver raccolto informazioni su aziende e individui del Medio Oriente in Turchia, di aver posizionato dispositivi di localizzazione e di aver svolto attività di sorveglianza. Secondo le informazioni rilasciate dall'agenzia di intelligence turca Mit, l'investigatore sarebbe stato addestrato dal Mossad a Belgrado e avrebbe ricevuto poi compensi per il suo operato in criptovalute, che non risultano quindi nei registri ufficiali.

Già a gennaio, un tribunale turco aveva ordinato l'arresto di 15 persone e la deportazione di altre otto sospettate di avere legami con il Mossad, mentre a febbraio altri sette individui sono stati arrestati con l'accusa di aver venduto informazioni al servizio di intelligence israeliano. 

10:10

Il parlamento italiano vota per la missione Aspides

È previsto per oggi il voto in Aula per l'approvazione parlamentare in favore della missione Aspides. La missione militare dell'Unione europea a cui partecipa anche l'Italia ha il compito di garantire la libertà di navigazione nel Mar Rosso e difendere le navi in transito dagli attacchi degli Houthi. La maggioranza voterà a favore, così come anche annunciato dal Partito democratico. Contrari invece Alleanza Verdi sinistra. Incognita sul Movimento cinque stelle.
 

09:24

Continuano le operazioni dell'Idf a Gaza

Mentre la diplomazia fatica a trovare una soluzione condivisa, proseguono gli scontri tra i militari israeliani e il movimento islamista palestinese Hamas. Secondo quanto riferito dalle Idf in una nota, la 98ma Divisione ha catturato decine di presunti membri di Hamas nell'ultimo giorno ad Hamad Town, a Khan Yunis, nel sud di Gaza.

Nella stessa area, la Brigata Commando della Divisione ha fatto irruzione in alcuni siti attribuiti ad Hamas, sequestrando una grande quantità di armi. Inoltre, le Idf avrebbero "facilitato l'evacuazione dei civili dall'area" e catturato decine di presunti membri di Hamas e del movimento palestinese della Jihad islamica che "cercavano di fuggire con i civili", si legge nella nota.

08:12

Harris sollecita Biden sull'empatia per Gaza per mostrarsi pronta per la presidenza

EPA

Dopo la presa di posizione di lunedì, quando ha chiesto un cessate il fuoco al più presto, la vicepresidente americana Kamala Harris avrebbe spinto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e altre figure di alto livello dell'amministrazione a parlare apertamente della difficile situazione umanitaria degli abitanti di Gaza. Lo riferisce oggi il New York Times: secondo il giornale, la vicepresidente avrebbe insistito sul fatto "che l'amministrazione deve mostrare maggiore empatia per i civili palestinesi parlando pubblicamente dell'alto numero di vittime a Gaza e della difficile situazione dei sopravvissuti".

Ieri la vicepresidente ha incontrato a Washington il ministro del gabinetto di guerra israeliano, Benny Gantz. Secondo il giornale, i commenti di Harris avevano lo scopo di rispondere alle lamentele dei democratici che si oppongono al sostegno degli Stati Uniti a Israele nella sua guerra contro Hamas e di lucidare le credenziali di politica estera della vicepresidente, chiarendo che può essere un valido sostituto del presidente, se necessario.

07:45

La lista degli ostaggi di Hamas resta un ostacolo per ottenere il cessate il fuoco a Gaza

Al terzo giorno di colloqui al Cairo per il cessate il fuoco a Gaza i delegati israeliani non si sono ancora presentati nonostante la crescente pressione diplomatica per una tregua prima del Ramadan, all'inizio della prossima settimana. Mediatori internazionali e delegati di Hamas sono in Egitto per i negoziati volti a cercare di garantire una pausa nella guerra a Gaza prima dell'inizio del mese sacro del Ramadan.

Gli inviati del gruppo militante palestinese e degli Stati Uniti dovrebbero incontrarsi con i mediatori del Qatar e dell'Egitto per una tregua di sei settimane, lo scambio delle dozzine di ostaggi israeliani con centinaia di prigionieri palestinesi e il flusso di aiuti a Gaza. Ma resta un grosso ostacolo per trovare un compromesso. I media israeliani hanno infatti riferito che i mediatori del paese hanno boicottato i colloqui dopo che Hamas non ha fornito un elenco degli ostaggi ancora in vita. 

07:30

Gli Houthi colpiscono un portacontainer Msc

Gli Houthi "hanno lanciato un missile balistico antinave dallo Yemen nel Mar Rosso meridionale" contro la nave portacontainer MSC SKY II nel Golfo di Aden e hanno colpito la nave causando "danni", ha riferito il Comando centrale americano (Centcom).

Un portavoce militare degli Houthi aveva detto di aver preso di mira la nave, battente bandiera liberiana e di proprietà svizzera, con "una serie di missili navali". Gli Houthi stanno prendendo di mira le rotte marittime del Mar Rosso a sostegno dei palestinesi nella guerra tra Israele e Hamas a Gaza. Qualche ora dopo, le forze americane hanno abbattuto due missili antinave. 

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