Il senatore avalla la campagna d’immagine del regime, ma tra i finanziatori del terrorismo ci sono molti sauditi legati alla corona: il flusso di denaro va aventi da decenni, ormai. E per l’Onu bin Salman era coinvolto nell’omicidio di Khashoggi
- L’affermazione di Renzi è discutibile. Se è vero che oggi uno dei principali organismi dell’Onu per contrastare il terrorismo (Uncct) lavora a strettissimo contatto col governo saudita, è vero anche che l’impegno, almeno apparente, del regime nel ruolo di «baluardo» in questa attività è relativamente recente.
- Un documento dedicato proprio al finanziamento del terrorismo in Arabia Saudita giunto al Congresso americano indica i donatori sauditi come «maggior fonte di finanziamento al terrorismo degli ultimi 25 anni».
- Il paradosso è che, di fronte al profilo estremamente attivo delle autorità saudite nella collaborazione con l’Onu, permangono nella lista stilata ogni anno dalla Commissione per le sanzioni nei confronti di enti e individui legati ad al Qaida e allo Stato islamico numerosi cittadini sauditi.
«Il regime saudita è un baluardo contro l’estremismo islamico, la forza politica ed economica più importante dell’area. E ancora: «È grazie a Riad che il mondo islamico non è dominato dagli estremismi». L’ex presidente del Consiglio e leader di Italia viva Matteo Renzi risponde così a una domanda del Corriere della Sera sulla sua partecipazione al board del Fii Institute e all’incontro con il principe Mohammed bin Salman, avvenuto durante la crisi di governo scatenata dal suo partito. L’aff



