Dalla guerra alla “operazione speciale”

Sono stato in un talk show di Russia Today: ecco le parole d’ordine della propaganda di Putin

  • «Sei libero di dire quello che vuoi, ma tieni presente che qui dietro le quinte ci sono due soldati che sono pronti ad ammazzarci se diciamo qualcosa di sbagliato». Pausa. «Scherziamo, umorismo russo».
  • Inizia così, con queste battute, la registrazione di un talk show di Russia Today dove mi sono trovato ospite, per parlare della guerra direttamente dai microfoni dell’emittente usata per la propaganda del Cremlino. Per testarne i limiti e capirne le parole d’ordine.
  • Nessuno mi ha censurato, anche se tutto quanto dicevo veniva poi tradotto in russo. Forse ho fatto la mia parte nel permettere alla propaganda della Russia di presentarsi come più liberale di quanto la consideriamo, o forse nessuno ha visto e sentito le lunghe trasmissioni a cui ho partecipato. Forse era tutta una complessa operazione per convincere me, in quanto giornalista occidentale, di poter dire tutto quello che volevo in Russia.

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