Non c’è stata soltanto una lista della spesa di cose fatte da parte di Joe Biden nel suo ultimo discorso sullo Stato dell’Unione. Se alcune previsioni vagheggiavano un discorso noioso e simile ai precedenti, sono state smentite.

Il presidente americano ha fatto invece una prolusione tutta all’attacco. Soprattutto verso il suo predecessore Donald Trump, mai nominato eppure evocato sia in apertura che in chiusura, per dire che «sin dai tempi del presidente Lincoln e della guerra civile», la democrazia e la libertà «non sono mai state così sotto attacco in patria così come oggi».

L’Ucraina

Nel suo discorso lungo poco più di un’ora, il presidente però ha toccato anche il tema della difesa delle libertà all’estero, a cominciare dall’Ucraina, tema sul quale non ha mancato di fare un immediato distinguo da «un ex presidente repubblicano» che ha detto «con citazione testuale» che «Putin può fare ciò che cavolo vuole» con i paesi Nato che non pagano la loro quota per la difesa comune. Al che Biden ha rimarcato «noi non ci inchineremo al leader russo».

Questo è stato solo uno dei temi su cui ha cercato di marcare la distanza tra lui e Trump, tra “vendetta” e “decoro”. Un distacco che va su vari argomenti come anche le tasse, che il presidente intende alzare sui redditi più alti, un momento dove il tono del discorso è virato verso un marcato populismo progressista. L’argomento principale però è stata la sicurezza sul confine, dove ha accusato l’ex inquilino della Casa Bianca di aver ostacolato un disegno di legge per risolvere la situazione, momento dove persino il senatore repubblicano James Lankford ha annuito, per ricordare il fatto che i contenuti erano stati negoziati per approvare una legge pesantemente restrittiva, respinta soltanto per non lasciare “una vittoria politica” al presidente in carica.

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Durante questo passaggio però, c’è stato anche uno scambio acceso con la deputata ipertrumpiana Marjorie Taylor Green, che ha invitato il presidente a pronunciare il nome di Laken Riley, una studentessa ventiduenne di infermeria uccisa da un migrante irregolare venezuelano lo scorso 22 febbraio. Biden inaspettatamente ha colto l’invito, pur facendo un bisticcio verbale (uno dei tanti della serata) sul nome proprio della donna assassinata.

Non solo: ha usato il termine “illegale”, una parola che spesso viene rifiutata dalla sinistra progressista perché vista come deumanizzante. Il presidente ha anche rimarcato che «migliaia di persone vengono uccise dagli illegali» per calcare il punto sulla necessità di una legge da approvare al più presto, senza temere di scontentare l’ala più radicale della sua coalizione, dicendo «possiamo lottare sul confine, oppure sigillarlo».

L’età

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Anche se, come si dice da mesi, il tema su cui Biden voleva porre un punto fermo era quello riguardante l’età. A ottantuno anni, il presidente non doveva apparire né debole né eccessivamente rabbioso, ma soltanto energico, un sottile equilibrio che a volte è stato rotto da risposte forse troppo accese ma che hanno fatto sembrare l’inquilino della Casa Bianca certamente pronto a rispondere a tono alle critiche in questo evento, sempre più trasformato in una pièce di teatro politico, dove ci sono dei nemici come «i repubblicani al Congresso» e ribaltando l’argomento dell’età dicendo «anche se non sembra, sono in giro da un po’ e alla mia età certe cose sono chiare più che mai».

Così come sul tema dei diritti riproduttivi, che lo scorso anno sono stati affrontati soltanto in un brevissimo passaggio, stavolta il presidente non si è trattenuto, anzi. Ha attaccato direttamente i giudici della Corte Suprema presenti sulla cancellazione della Roe v. Wade, avvenuta nel giugno 2022 con la sentenza Dobbs v. Jackson, dicendo «cari giudici, voi non avete capito il potere elettorale delle donne».

Del resto, il presidente ha ben presente che avrà bisogno di una mobilitazione simile a quella avvenuta durante le elezioni di metà mandato per cercare di prevalere sull’avversario a novembre. Ma l’argomento più delicato dove si gioca ogni elezione presidenziale resta quello dell’economia.

Il presidente non ha mai nominato il termine “Bidenomics”, ormai prevalentemente usato dai repubblicani a mo’ di presa in giro delle politiche promosse dall’amministrazione democratica. Così il presidente ha ricordato che la fiducia dei consumatori è in forte crescita, mentre l’inflazione è in calo. E per fare un esempio estremamente comprensibile, ha detto che ora si possono comprare più «snack e patatine» ma anche che le commissioni sulla carta di credito sono più basse.

C’è stato anche un breve rilievo sulle priorità della stampa, a partire dal rimbalzo economico avvenuto in questo quadriennio dopo il 2020, l’anno dove l’America è stata fortemente colpita dalla pandemia del Covid19 e «l’economia era sull’orlo del disastro». Il presidente ha sottolineato che questa storia di successo «è una narrazione di riscatto mai raccontata». Se la risposta repubblicana, affidata alla senatrice dell’Alabama Katie Britt, dipinge un quadro fosco sull’immigrazione clandestina e su un presidente «indebolito, che non sa esercitare il comando», l’inquilino della Casa Bianca può prevedibilmente aspettarsi un lieve miglioramento dei suoi numeri nei sondaggi nei prossimi giorni. Anche se probabilmente ci vorrà altro per ribaltare una percezione, quella sull’età troppo avanzata, che ormai si è fissata nella mente anche degli elettori democratici.

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