Timori e speranze

Basta fosse comuni e sepolture improvvisate, ora Gaza vuole ridare dignità alle sue vittime

«Non ci fidiamo di Israele e nemmeno tanto di egiziani e qatarioti», però, quel che conta è il quotidiano e ora che non cadono più bombe si può iniziare a compilare la lista dei morti e a recuperare le salme

Ahmed Afrafat, 43 anni e padre di cinque figli, non riesce a staccarsi dal rullo delle notizie. Da quando è stata annunciata la firma per l’accordo di pace, un misto di sentimenti si affollano e sovrappongono a seconda del momento della giornata. Al mattino, quando la gente è in giro, è allegro e fiducioso che le cose andranno per il verso giusto, ma all’imbrunire l’umore cambia e compare l’inquietudine. Col buio, poi, torna il terrore e ogni aggiornamento in radio, sui social o sui siti d’infor

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