Le Forze di supporto rapido (Rfs), paramilitari del Sudan guidati dal vicepresidente del Consiglio di transizione Mohamed Hamdan “Hemeti” Dagalo che collaborano con i mercenari russi dell’armata Wagner, hanno occupato l’aeroporto della capitale, Khartoum, e quello di Merowe, a nord del paese. 

Le Rfs hanno dichiarato di aver risposto a un’offensiva dell’esercito ufficiale del Sudan, con a capo il generale Abdel Fattah al Burhan. 

Le reciproche accuse 

Le due parti si sono accusate reciprocamente di aver iniziato gli scontri. Nel comunicato, il gruppo paramilitare scrive: «Le Rsf si sono difese e hanno risposto alle forze ostili infliggendo loro pesanti perdite. Siamo riusciti a prendere il controllo dell’aeroporto e della base militare di Merowe. Abbiamo preso anche il controllo dell’Aeroporto internazionale di Khartoum. Siamo riusciti a respingere gli aggressori che avevano attaccato le nostre forze presso la base di Soba». 

L’esercito sudanese ha replicato, attribuendo lo scoppio degli scontri al tentato attacco da parte della «forza ribelle» contro le truppe ufficiali, nel sud di Khartoum. 


Le tensioni tra i due generali sono aumentate nelle ultime settimane fino all’imponente offensiva dell’esercito regolare che, secondo le Rfs, avrebbe attaccato la base di Soba, nella parte sud della città di Khartoum, passate recentemente sotto il controllo di Dagalo.

Le aree dello scontro

Secondo il New York Times, i combattimenti tra esercito e Rsf sarebbero iniziati a sud della capitale, per poi estendersi rapidamente nel resto della città e nella vicina Omdurman, dove i residenti hanno sostenuto che «uomini armati hanno circondato gli studi dell’emittente statale». 

I paramilitari, nella mattina di sabato, hanno annunciato di aver preso il controllo del palazzo presidenziale. 

Le agenzie riportano ulteriori scontri nella zona in cui si trova l’ambasciata italiana in Sudan: Khartoum-2.

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