L’esercito sudanese sta continuando a battagliare con forze paramilitari legate dal numero due delle forze armate, Mohamed Hamdan Dagalo, detto Hemedti. 

L’esercito, che sostiene il generale Abdel Fattah al Burhan, ha lanciato una serie di attacchi aerei sulla base militare delle forze di Dagalo nei pressi della capitale Karthoum dopo che gli scontri sono andati avanti per tutta la giornata di ieri, uccidendo 56 civili e decine di militari. 

Da domenica mattina viene riferito che in tutta la capitale sono in circolazione uomini in uniforme con le armi in pugno che girano per strade vuote di civili, mentre colonne di fumo si alzano dal centro della città, dove si trovano le principali istituzioni del potere.

Testimoni hanno riferito di colpi di artiglieria anche a Kassala, nella regione costiera orientale del paese.

Le forze paramilitari hanno dichiarato su Facebook che a Port Sudan sono state attaccate da «aerei stranieri». L'esercito sudanese dice di avere preso il controllo della più grande base delle milizie a Karari. Mentre le forze paramilitari affermano di avere abbattuto un aereo Sukhoi dell'esercito.

La Lega Araba terrà una riunione di emergenza al Cairo, su richiesta di Egitto e Arabia Saudita, due attori influenti in Sudan.

Il contesto

I due ufficiali erano alleati nel 2019, quando insieme hanno cacciato l’allora presidente Omar Hassan al Bashir, ma dopo il colpo di stato del 2021 sono in competizione per il potere. Da ieri combattono per il controllo dei punti nevralgici della capitale dopo che per mesi ci sono state tensioni dovuti all’integrazione progressiva delle forze paramilitari nell’esercito regolare. Entrambi gli eserciti sostengono di avere per esempio il controllo dell’aeroporto e della televisione di stato. Lo spazio aereo sopra il paese è stato chiuso. 

Diversi paesi occidentali, la Cina e il Consiglio di sicurezza dell’Onu hanno raccomandato una tregua, ma l’esercito ha già annunciato di non voler trattare con i paramilitari a meno che la milizia non si dissolva. 

«È essenziale che le parti mettano immediatamente fine alle ostilità senza precondizioni» ha detto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, in una dichiarazione dopo essersi consultato «sui pericolosi combattimenti in corso tra le forze armate sudanesi e le forze rapide di sicurezza che minacciano la sicurezza dei civili e minano gli sforzi della restaurazione democratica».

Anche il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha chiesto su Twitter di sospendere le ostilità. «Alla vigilia della riunione del G7 in Giappone in cui ho chiesto di dare priorità all'Africa, gli scontri in Sudan minacciano i civili e mettono in discussione la democrazia. Invitiamo i leader militari sudanesi ad interrompere le ostilità per riprendere il dialogo politico».

Dagalo ha dato del «criminale» e del «bugiardo» al generale al Burhan. «Finora non abbiamo contatti con al Burhan e al Burhan è assediato. Deve solo arrendersi» hanno invece fatto sapere domenica mattina le forze paramiliari

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