Passano le ore e aumenta il numero delle vittime del forte terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria lo scorso lunedì. Al momento in Turchia le vittime accertate sono 20.665, con oltre 80mila feriti, mentre in Siria si parla di 3553 morti e oltre 5mila feriti.

Ma nel paese di Bashar al Assad i soccorsi faticano a raggiungere le aree più duramente colpite dalla scossa che rimangono isolate per via dell’inagibilità delle strade. La protezione civile siriana, White Helmets ha annunciato la fine delle ricerche nelle aree controllate dai ribelli della Siria.

L’Unhcr teme che oltre 5,3 milioni di siriani siano rimasti sfollati dopo il terremoto e chiede agli stati di inviare aiuti umanitari. Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno annunciato la sospensione temporanea di alcune sanzioni economiche al governo centrale di Damasco.

I salvataggi

Nella città turca di Kahramanmaras i soccorsi hanno estratto vivo dalle macerie un ragazzo di 16 anni dopo oltre 116 ore di ricerche. Storie simili provengono da più cittadine lungo il confine distrutto dal terremoto.

Secondo la tv pubblica turca Trt le squadre di soccorso hanno anche salvato un uomo che era rimasto sepolto da oltre 125 ore ad Antakya. Mentre la notte scorsa almeno 4 persone sono state estratte vive dalla macerie nella città siriana di Jableh.

«Purtroppo sono stati ritrovati senza vita, ad Antiochia, i corpi della famiglia italiana di origine siriana. Esprimo tutta la mia vicinanza ai familiari ai quali non mancherà il nostro sostegno», ha scritto in un tweet il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

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