Dopo i nuovi attentati terroristici in Francia, il presidente Emmanuel Macron annuncia il rafforzamento della sicurezza ai confini spagnoli e italiani, chiedendo all'Unione europea che «lo spazio Schengen venga riformato in profondità».

Al valico del Perthus, alla frontiera spagnola, con il volto coperto da una mascherina nera, Macron ha annunciato che il numero di agenti di polizia, gendarmi e soldati dispiegati ai confini raddoppierà, passando da 2.400 a 4.800. Si concentreranno sul contrasto all'immigrazione illegale e al traffico di persone, ha spiegato: «Vediamo chiaramente che le azioni terroristiche possono essere condotte da persone che usano i flussi migratori per minacciare il nostro territorio. Dobbiamo rafforzare i nostri controlli, per ragioni di sicurezza nazionale».

È in quest'ottica, ha aggiunto, che spingerà perché siano resi più efficienti i controlli alle frontiere esterne dell'Ue, e per «riformare in profondità» lo spazio di libera circolazione Schengen.

«Gli attacchi in Francia, e pochi giorni fa a Vienna in Austria, ci mostrano che il rischio terrorismo è ovunque, che le reti terroriste sono globali», ha affermato, e ciò «costringe l'Europa a intensificare la sua risposta».

Parigi presenterà la sua proposta al vertice europeo di dicembre, mentre nel Paese l'allerta antiterrorismo è stata riportata al livello massimo dopo il 29 ottobre, giorno dell'attentato alla chiesa Notre-Dame di Nizza. Nel pieno della seconda ondata di infezioni della pandemia di Covid-19, la Francia affronta così di nuovo la minaccia del terrorismo di matrice islamica, risvegliando la memoria di drammatici attentati come quelli contro la rivista Charlie Hebdo e il Bataclan a Parigi nel 2015, o sulla Promenade di Nizza nel 2016.

Ancora la libertà d'espressione e le vignette (di recente ripubblicate) in cui il settimanale satirico ritrasse il profeta Maometto sono al centro delle nuove tensioni, fomentate dalle dichiarazioni della Turchia prima e di vari Paesi del mondo musulmano poi, scagliatisi contro la presa di posizione di Macron a favore del secolarismo e contro il radicalismo.

Risale a una settimana fa la decapitazione del professore Samuel Paty vicino a Parigi, da parte di un 18enne di origine cecena che voleva punirlo per aver mostrato le vignette in classe, nel corso di una discussione sulla libertà di espressione. Pochi giorni dopo è seguito il massacro di tre persone nella chiesa di Nizza, da parte di un 21enne tunisino sbarcato il 20 settembre a Lampedusa. E poi Vienna, dove quattro persone sono state uccise in un attentato rivendicato dall'Isis. Macron, per discutere di terrorismo, incontrerà lunedì 9 in Austria il cancelliere Sebastian Kurz.

Le dichiarazioni di Macron sono state anche interpretate come una risposta alle frasi del sindaco di Nizza, Christian Estrosi, intervistato da Nice Matin in relazione all'attentato alla chiesa Notre-Dame. Il politico del partito Les Républicains ha presentato due proposte in chiave antiterrorismo, affermando che la città costiera sia stata colpita «a causa della sua vicinanza alla frontiera» italiana: la prima è «sospendere per un periodo gli accordi di Schengen», la seconda prevedere il disbrigo delle procedure di richieste di asilo nei Paesi d'origine e il ritiro dello stato di rifugiato a chi commette reati.

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