L’appello per l’embargo del gas è stato criticato perché troppo bellicista o troppo pacifista, contraddizione comune in un dibattito poco interessato alla logica. Ma un’iniziativa energetica europea rimane l’unica arma efficace contro Putin
- L’8 aprile scorso è uscito su Domani l’appello“Embargo a gas e petrolio: per fermare Putin dobbiamo tutti fare sacrifici”. L’appello ha a tutt’oggi ricevuto 20mila firme e alcuni commenti critici ai quali intendiamo rispondere qui.
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Colpisce, a leggere i commenti, per lo più critici, sul nostro appello il loro carattere opposto e complementare. C’è chi contesta un eccesso bellico prodotto dall’embargo e chi, al contrario, polemizza con il pacifismo strisciante di una posizione che non parla di armi.
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Esistono tre sole opzioni in campo: girare la testa dall’altra parte; alimentare sempre più lo scontro armato; sottrarre a Vladimir Putin il denaro e il consenso per continuare la guerra e farlo sedere al tavolo della tregua.