La Corte internazionale di giustizia ha ordinato a Israele di fermare l’operazione militare a Rafah. La richiesta è stata avanzata dal Sudafrica e fa parte di un caso più ampio istruito a gennaio dallo stato sudafricano in cui accusa lo Stato ebraico di genocidio. La decisione che prenderà la Corte non è sulla richiesta del mandato d’arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il ministro della difesa Yoav Gallant e per i leader di Hamas. Le decisioni della Corte in diverse occasioni non sono state rispettate perché non vincolanti per i paesi, Israele ha inoltre affermato che «nessun potere sulla Terra impedirà a Israele di proteggere i propri cittadini e dare la caccia ad Hamas a Gaza».

I giudici della Corte internazionale di Giustizia hanno ordinato a Israele di riaprire il valico di Rafah per far passare gli aiuti umanitari necessari alla popolazione palestinese e far entrare gli investigatori nella Striscia. Inoltre Israele dovrà presentare un rapporto entro un mese sulle misure adottate.

I corpi di tre ostaggi, Orion Hernandez Radoux, 30 anni, Hanan Yablonka, 42, e Michel Nisenbaum, 59, sono stati ritrovati nella notte dall’Idf, in un’operazione congiunta con lo Shin Bet. I tre ostaggi erano stati rapiti il 7 ottobre da Hamas nella zona di Mefalsim e, secondo l’Idf, sono stati uccisi lo stesso giorno del rapimento. Fino ad ora non si avevano loro notizie e si pensava che fossero ancora vivi. Hernandez Radoux, stando a quanto riporta il Times of Israel, era il fidanzato di Shani Louk, il cui corpo è stato ritrovato la scorsa settimana a Jabalia. Hernandez Radoux e Yablonka si trovavano al Supernova music festival quando sono stati rapiti.

PUNTI CHIAVE

17:02

Israele: «L'offensiva a Rafah non finirà fino a quando gli ostaggi non saranno a casa»

15:49

Corte internazionale Giustizia: «Ci sono le condizioni per nuove misure di emergenza»

15:37

Israele deve riaprire il valico di Rafah per far passare gli aiuti umanitari

18:59

Netanyahu: «Le accuse del Sudafrica sono oltraggiose»

L'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto le accuse di genocidio mosse dal Sudafrica a Israele, definendole «false e oltraggiose», poi ha aggiunto che l'offensiva a Rafah «non porta e non porterà alla distruzione del popolo palestinese».

Israele ha dichiarato in un comunicato stampa congiunto con il ministero degli Esteri che consentire l'accesso degli aiuti a Gaza «secondo la legge».

17:02

Israele: «L'offensiva a Rafah non finirà fino a quando gli ostaggi non saranno a casa»

Il ministro della Cultura e dello Sport israeliano Miki Zohar ha affermato che l'unico modo per salvare gli ostaggi a Gaza è mettere pressione ad Hamas.

In risposta alla decisione della Corte internazionale di Giustizia sull'offensiva a Rafah, ha scritto su X: «I giudici della Corte dell'Aia sono invitati a venire a Gaza e a convincere Hamas a mandare a casa i nostri cari rapiti».

«Fino a quando questo non accadrà, è chiaro che non c'è la possibilità di fermare i combattimenti a Rafah», ha aggiunto.

«La fine delle ostilità sarebbe un affronto agli ostaggi che affrontano l'inferno tutti i giorni, quando l'unica possibilità di salvarli è mettere pressione a Hamas» ha concluso Zohar.

15:49

Corte internazionale Giustizia: «Ci sono le condizioni per nuove misure di emergenza»

La Corte internazionale di Giustizia ha dichiarato che la situazione attuale comporta ulteriori rischi di danni irreparabili ai diritti della popolazione di Gaza.

Ha aggiunto che sono state soddisfatte le condizioni per l'adozione di nuove misure di emergenza nel caso di genocidio di Israele.

15:37

Israele deve riaprire il valico di Rafah per far passare gli aiuti umanitari

La Corte internazionale di Giustizia ha ordinato a Israele di riaprire il valico di Rafah per far passare gli aiuti umanitari necessari alla popolazione palestinese. Inoltre ha disposto che Israele faccia entrare investigatori nella Striscia.

Nawaf Salem, a capo della Corte internazionale di Giustizia, ha dichiarato: «Israele deve prendere misure effettive per assicurare il libero accesso alla Striscia di Gaza di ogni commissione di inchiesta, missioni per indagini conoscitive o il corpo investigativo inviato dagli organi competenti delle Nazioni Unite per indagare sulle accuse di genocidio». 

Salam ha aggiunto che le misure prese da Israele dopo i precedenti verdetti della Corte su Gaza non affrontano in modo esauriente le conseguenze del cambiamento di situazione.

15:33

Israele deve presentare un report entro un mese sulle misure prese a Rafah

La Corte internazionale di Giustizia ha ordinato a Israele di presentare entro un mese un rapporto sulle misure prese a Rafah.

15:18

Corte internazionale di Giustizia: «Israele fermi l'operazione a Rafah»

La corte internazionale di Giustizia si è pronunciata questo pomeriggio sulla richiesta del Sudafrica di fermare l'operazione israeliana a Rafah. La Corte ha deciso che Israele deve fermare l'operazione militare a Rafah. Durante il pronunciamento ha definito la situazione nella città a sud di Gaza «disastrosa»

La richiesta del Sudafrica fa parte di un caso più ampio istruito dal paese in cui lo Stato ebraico è accusato di genocidio.

11:05

Borrell: «Riconoscere lo Stato palestinese non è un regalo per Hamas»

In seguito alla decisione di Irlanda, Norvegia e Spagna di riconoscere lo Stato di Palestina il 28 maggio, per aiutare a fermare l'offensiva israeliana a Rafah, il capo della diplomazia dell'Unione europea ha commentato: «Riconoscere lo Stato palestinese non è un regalo per Hamas, tutto il contrario. L'Autorità palestinese non è Hamas ma al contrario c'è un profondo confronto».

Inoltre ha aggiunto che l'Unione europea ha già discusso, finanziato e incontrato l'Autorità palestinese. «Ogni volta in cui qualcuno decide di supportare uno Stato palestinese, la reazione di Israele è di trasformarlo in un attacco antisemita» ha commentato Borrell.

10:43

Ritrovati i corpi di 3 ostaggi nel nord della Striscia

I corpi di altri tre ostaggi, rapiti da Hamas durante l'attacco a Israele del 7 ottobre, sono stati recuperati dalle forze di difesa israeliane nel nord della Striscia.

Gli ostaggi erano Orion Hernandez Radoux, 30 anni, Hanan Yablonka, 42, e Michel Nisenbaum, 59, rapiti nell'area di Mefalsim e, da quanto riportato dall'esercito israeliano al Times of Israel e al Jerusalem Post, sono stati uccisi il giorno del rapimento. Fino al ritrovamento della scorsa notte, non si avevano informazioni su di loro e si pensava che fossero ancora vivi.

Il Times of Israel riferisce che Hernandez Radoux, un cittadino franco-messicano, era il fidanzato di Shani Louk, una dei quattro ostaggi il cui corpo è stato trovato la scorsa settimana a Jabalia. Hernandez Radoux e Yablonka erano al Supernova music festival. 

L'Idf ha detto che i corpi dei tre ostaggi sono stati recuperati in un'operazione congiunta portata avanti dall'esercito e dallo Shin Bet.

09:46

Il molo galleggiante degli Usa al largo di Gaza inizia a consegnare gli aiuti umanitari

La folla ha invaso alcuni dei primi camion in arrivo attraverso il molo e un uomo è stato colpito da un proiettile in circostanze inspiegabili, causando una sospensione di due giorni della distribuzione degli aiuti, come riporta l'Associated Press.

L'esercito statunitense ha lavorato con le Nazioni Unite e gli ufficiali di Israele per scegliere strade alternative più sicure per i mezzi che provengono dal molo, ha affermato il vice ammiraglio americano Brad Cooper. Come risultato, il molo ha totalizzato 27 sui 70 camion totali di aiuti che le Nazioni Unite sono state in grado di mettere insieme da tutti i valichi terrestri e marittimi di Gaza per distribuirli ai civili, hanno dichiarato gli Stati Uniti.

Si tratta di solo una parte dei 150 mezzi carichi di cibo, trattamento nutrizionale d'emergenza e altre provviste che i funzionari statunitensi intendono far arrivare quando la rotta marittima funzionerà al massimo della sua capacità.

09:33

Attesa per la decisione della Corte internazionale di Giustizia alle 15

La corte internazionale di Giustizia emetterà venerdì alle 15 (ora italiana) il verdetto sulla richiesta del Sudafrica di interrompere l'operazione israeliana a Rafah. La decisione che prenderà la Corte oggi è diversa dalla richiesta per il mandato di arresto per il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant e per i leader di Hamas.

In passato le decisioni della Corte sono state ignorate, dal momento che il corpo legale delle Nazioni Unite non può forzare i paesi ad attenervisi. Una decisione contro Israele potrebbe contribuire al suo isolamento politico dopo una serie di impedimenti avvenuti questa settimana.

Israele ha fatto capire che si opporrà a qualsiasi ordine di fermare i combattimenti: «Nessun potere sulla Terra fermerà Israele dal proteggere i propri cittadini e dare la caccia ad Hamas a Gaza» ha affermato il portavoce Avi Hyman.

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