Trump contro Putin. «Pensi alla pace con Kiev non ai super missili»

Putin? «Dovrebbe pensare alla pace» in Ucraina invece che «testare nuovi missili». Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha risposto così al test del nuovo missile russo a propulsione nucleare Burevestnik, avvenuto nel corso del fine settimana nella Russia artica, un’arma «unica, che nessuno al mondo possiede», come l’aveva definita il presidente russo. Il Cremlino ha replicato a stretto giro alle parole di Trump, con il portavoce di Putin che ha accusato il «sentimento militarista» degli europei per giustificare la sperimentazione della nuova arma. Ma a confermare il gelo calato nei rapporti con gli Stati Uniti, il Cremlino ha fatto sapere anche non c’è per il momento continua a non esserci una tempistica per il vertice Trump-Putin, nonostante la missione americana del consigliere del Cremlino, Kirill Dmitriev, che aveva visitato gli Usa nel finesettimana per sbloccare la situazione. Gli ungheresi, che avrebbero dovuto ospitare il vertice a Budapest, rimangono tra i pochi che sembrano ancora credere all’incontro. Ma il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, ha altri problemi di cui occuparsi al momento. La settimana prossima volerà a Washington, dove Trump gli chiederà di interrompere gli acquisti di petrolio russo in seguito all’applicazione delle nuove sanzioni contro il settore petrolifero russo. Orbán, uno stretto alleato di Trump, si trova ora in una difficile situazione, poiché il petrolio russo è un elemento chiave nel mix energetico del Paese. Ma, d’altro canto, dire “no” a Trump potrebbe avere costi persino più elevati rispetto a trovare nuovi fornitori. Ucraina e diplomazia: papa Leone incontrerà Viktor Orbán. Che poi vedrà Meloni Chernobyl volante Il Cremlino getta la colpa sugli europei per la sperimentazione del Burevestnik, ma in realtà in Russia sanno benissimo cosa sta facendo e nessuno, né a Mosca né a Washington, dubita che il test del fine settimana fosse un messaggio diretto agli Stati Uniti. La caratteristica fondamentale del missile Burevestnik, infatti, è che ha un’autonomia di volo quasi illimitata, garantita dal motore a propulsione nucleare. In teoria, il Burevestnik potrebbe restare in volo per ore e ore e aggirare così le difese antimissile nemiche prendendo rotte inaspettate (l’idea di un missile simile circola fin dagli anni Cinquanta, ma prima di Putin nessuno aveva pensato fosse una buona idea provare a realizzarne uno). Gli Stati Uniti sono l’unico Paese contro cui avrebbe senso schierare un’arma simile, soprattutto dopo che Trump ha annunciato la costruzione del “Golden dome”, un nuovo sistema di difesa aerea che, secondo il tycoon, renderà gli Stati Uniti immuni agli attacchi con i tradizionali missili balistici nucleari. Una gara di fanfaronate, secondo la maggior parte degli esperti di questo genere di armamenti, che dubitano della praticità tanto del Golden dome quanto del Burevestnik (che è già stato soprannominato scherzosamente “Chernobyl volante”), ma il segnale politico che tanto Mosca quanto Washington stanno lanciando è chiaro: la competizione tra le due potenze è riaperta anche sul fronte atomico. Missili e pace E sempre di missili ha parlato anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che, in un’intervista al sito americano Axios, ha chiesto ancora una volta la consegna a Kiev dei missili a lungo raggio Tomahawk. «Le sanzioni sono un'arma, ma abbiamo anche bisogno di missili a lungo raggio», ha detto Zelensky. «Il presidente Trump è preoccupato per un'escalation. Ma penso che se non ci saranno negoziati, ci sarà comunque un'escalation. Penso che se Putin non si ferma, abbiamo bisogno di qualcosa per fermarlo». Trump per ora ha escluso la consegna di quest’arma, considerata una mossa troppo pericolosa. Il presidente ucraino ha detto anche che, insieme al primo ministro britannico, Keir Starmer, sta lavorando a un nuovo “piano di pace”, che avrà al suo centro una proposta di cessate il fuoco. «Abbiamo deciso che ci lavoreremo la prossima settimana o nei prossimi dieci giorni», ha detto Zelensky. Il piano sarà elaborato «sulla falsariga di quello di Gaza», un’aggiunta, non c’è dubbio, pensata per solleticare l’ego di Trump. Non è chiaro, però, se questo nuovo piano sia un’evoluzione del “piano di pace in 12 punti” che Kiev e gli alleati europei avevano annunciato nei giorni scorsi. In ogni caso, il presidente ucraino ha già chiarito di essere «scettico» sulla possibilità che Putin possa accettarlo. Palloni e contrabbandieri La prima ministra della Lituania, Inga Ruginienė, ha annunciato la chiusura del confine con la Bielorussia in seguito a una serie di incidenti che si sono verificati con alcuni palloni aerostatici carichi di sigarette di contrabbando. Nel fine settimana, tre di questi palloni si sono avvicinati all’aeroporto della capitale, Vilnius, causando ritardi a oltre cento voli. Non si tratta affatto di una novità, ma di una pratica comune adottata dai contrabbandieri lungo i due lati del confine. Nel 2024 sono stati registrati oltre 900 lanci, mentre quest’anno sono già stati superati i 500. Ieri, però, Vilnius ha deciso di reagire chiudendo il confine con la Bielorussia e annunciando l’intenzione di iniziare ad abbattere i palloni che sconfineranno nel suo spazio aereo.