Una Corte d’Appello di Atlanta ha ribaltato la sentenza di un giudice federale e ha confermato che il Dipartimento di stato americano può continuare a usare i documenti segreti trovati dall’Fbi nella residenza di Mar-a-Lago di Donald Trump. La Corte ha stabilito che prevale il pubblico interesse agli accertamenti, essendo in gioco la sicurezza nazionale.

«È evidente – scrivono i giudici – l’interesse pubblico nell’accertare che la conservazione di documenti riservati non abbia comportato un danno eccezionalmente grave per la sicurezza nazionale. L’accertamento di ciò comporta necessariamente la revisione dei documenti, la determinazione di chi vi ha avuto accesso e quando, e la decisione di quali (se presenti) fonti o metodi siano stati compromessi».

La difesa di Trump

Lo scorso 8 agosto gli investigatori hanno eseguito una perquisizione nella residenza dell’ex presidente americano e hanno trovato dossier classificati come “top secret” che Trump si era portato con se dalla Casa Bianca.

Non è ancora chiaro il contenuto dei documenti che sono stati conservati e trattenuti da Trump nonostante le richieste di consegna da parte delle autorità nazionali. Dopo il termine del suo mandato, infatti, qualsiasi presidente degli Stati Uniti è tenuto a consegnare tutta la sua documentazione al National archives cosa che non ha fatto l’ex presidente repubblicano.

Gli avvocati di Trump sostengono che alcuni documenti erano già declassificati al momento della perquisizione, ma per la Corte d’appello «il fascicolo non contiene alcuna prova che questi documenti siano stati declassificati». La corte ha poi aggiunto: «In ogni caso, almeno per questi scopi, l’argomento della declassificazione è un depistaggio perché la declassificazione di un documento ufficiale non cambierebbe il suo contenuto o lo renderebbe personale».

Un avvocato del Dipartimento di Giustizia ha detto che alcuni dei file erano così altamente riservati che un'autorizzazione top-secret non sarebbe stata sufficiente per vederli. «Alcuni documenti sono così sensibili che persino i membri del team che sta indagando su possibili reati non hanno ancora ottenuto l'autorizzazione a vederli», ha dichiarato l’avvocato Julie Edelstein.

Secondo il Washington Post tra i documenti ci sarebbero alcuni riservati sulle armi nucleari in dotazione a un governo straniero. Trump rischia un processo per violazione dell’Espionage Act.

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