Il tycoon ha annunciato la nomina di un inviato speciale per l’isola, che lavorerà per far sì che il territorio autonomo del Regno di Danimarca faccia «parte degli Stati Uniti». Un’ingerenza a cui Copenaghen ha risposto convocando l’ambasciatore Usa. Ma Washington ha anche penalizzato una società danese
Era il 22 dicembre 2024, Donald Trump aveva vinto le elezioni, si apprestava di lì a poco a rientrare alla Casa Bianca e affermava che per gli Stati Uniti «il controllo e la proprietà della Groenlandia» fosse «un’assoluta necessità». Ieri, a esattamente un anno di distanza, dopo mesi di sostanziale silenzio sull’isola più grande del mondo, ne è tornato a parlare. E lo ha fatto, annunciando la nomina di un inviato speciale per la Groenlandia, il governatore della Louisiana Jeff Landry. Classe 197


