Lo zar chiama il tycoon il giorno prima dell’arrivo di Zelensky a Washington, dove si dovrebbe parlare dei missili Tomahawk. Il premier ungherese: «Io sono pronto». Intanto Mosca continua a bombardare le infrastrutture energetiche ucraine
Vladimir Putin ci è riuscito un’altra volta. Con una telefonata giovedì 16 ha convinto un bellicoso Donald Trump a un nuovo incontro diretto, questa volta da tenere a Budapest in Ungheria, preceduto da un vertice preparatorio tra ministri degli Esteri. Putin ha accarezzato l’ego di Trump, facendogli le congratulazioni per l’aver ottenuto la «pace in Medio Oriente», un obiettivo che si cercava di raggiungere «da secoli». Ovviamente anche la scelta del luogo proposto per l’incontro non è un caso:



