Non sono ancora del tutto chiare le motivazioni alla base della sparatoria avvenuta fuori la sinagoga di Ghriba sull’isola di Djerba, in Tunisia. Da una prima ricostruzione un uomo della marina tunisina ha ucciso un suo collega nel centro della Guardia Nazionale ad Aghir, non distante dall’edificio di culto. E dopo aver preso le sue munizioni l’assalitore si è recato fuori la sinagoga, dove era in corso un pellegrinaggio.

Giunto sul posto, l’uomo ha iniziato a sparare contro le forze di sicurezza uccidendo due civili, tra cui un cittadino francese, prima di essere stato neutralizzato dalle forze di polizia presenti a presidiare la zona. In totale sono dieci i feriti, di questi sei sono agenti della sicurezza e quattro i civili. Il ministero degli Esteri non ha fornito l’identità delle vittime ma ha confermato la morte di un cittadino francese di 42 anni e di un tunisino di 30.

Il ministero dell’Interno ha detto che l’area della sinagoga è stata messa in sicurezza e che sono iniziate le indagini per scoprire «le ragioni di questo attacco codardo». Al momento le autorità locali escludono la pista dell’attentato terroristico.

La sinagoga

La sinagoga di Ghriba è un edificio religioso, restaurato nel diciannovesimo secolo, che risale al periodo del Primo tempio. Da anni è meta di pellegrinaggio di diversi fedeli provenienti da tutte le parti del mondo, anche perché all’interno dell’edificio è presente una delle più antiche copie della Torah.

Non è la prima volta che la sinagoga viene presa di mira. Nel 1985 un attentato ha provocato la morte di tre persone, mentre nel 2002 l’organizzazione terroristica di al Qaida ha rivendicato un camion bomba che ha ucciso 21 persone.

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