- Prima in Tunisia e poi quasi in tutto il medio oriente e il nord Africa, milioni di persone scenderanno in piazza per protestare e cercare di migliorare le proprie condizioni di vita, portando alla caduta di diversi rais e allo scoppio di micidiali guerre civili.
- Il periodo più caldo è nei mesi di gennaio e febbraio del 2011, quando il mondo arabo viene messo a ferro e a fuoco da grandi movimenti di massa che provano ad avviare dei processi di democratizzazione: il fenomeno che diverrà famoso come “primavere arabe”.
- Nonostante alcuni apparenti successi iniziali, a distanza di più di undici anni, si può capire meglio la portata e l’esito di questi moti: tra cambi di regime, fallimento di stati e conflitti interni.
Il venditore ambulante tunisino che decide di darsi fuoco il 17 dicembre 2010 non voleva scatenare una rivoluzione. Mohamed Bouazizi ha solo 26 anni e si immola davanti alla sede del governatorato di Sidi Bouzid, una città della provincia omonima in Tunisia. È disperato perché le forze di polizia gli hanno sequestrato della merce che doveva vendere e gli hanno ritirato la licenza. Non può immaginare che da quel giorno, prima in Tunisia e poi quasi in tutto il medio oriente e il nord Africa, mil




