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Turchia, le morti del terremoto sono il risultato delle politiche urbanistiche di Erdogan

(Turkish Presidency via AP, File)
(Turkish Presidency via AP, File)
  • Nei suoi vent’anni al potere il presidente ha dato forma a una nuova Turchia attraverso progetti urbanistici spesso faraonici che servivano a imprimere un cambiamento anche sociale al paese
  • Tra condoni, leggi non applicate e casi di corruzione, in Turchia alcune grandi aziende legate al presidente hanno continuato a costruire senza tener conto dei rischi sismici né dell’impatto ambientale
  • Erdogan era riuscito ad arrivare al potere agli inizi del 2000 anche grazie alle ripercussioni politiche del sisma del 1999, ma adesso lo stesso disastro naturale potrebbe costargli la rielezione 

Il terremoto che il 6 febbraio ha colpito il sud est della Turchia è certamente un disastro naturale, ma la devastazione e l’alto numero di morti sono dipesi anche dalle politiche messe in campo negli ultimi decenni dal presidente Recep Tayyip Erdogan. Infrastrutture faraoniche, progetti approvati senza i dovuti controlli, condoni, scarso interesse per l’ambiente e per le criticità della Turchia hanno caratterizzato gli anni al potere di Erdogan, con le conseguenze a cui si sta adesso assiste

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