Il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, ha ordinato il ritiro delle forze russe dalla riva destra del fiume Dnepr nella regione ucraina di Kherson, che comprende l’omonimo capoluogo di regione, bersaglio di una vasta controffensiva ucraina. La città di Kherson è stata la prima occupata dai russi, a pochi giorni dall’invasione.

«Kherson non può essere completamente rifornita e funzionare. La Russia ha fatto tutto il possibile per garantire l’evacuazione degli abitanti di Kherson», ha detto il generale Sergej Surovikin al ministro Shoigu. «La decisione di difendere la riva sinistra del Dniepr non è facile, ma allo stesso tempo salveremo le vite dei nostri militari», ha aggiunto Surovikin.

Da qui l’ordine di Sergej Shoigu annunciato alla televisione: «Procedere con il ritiro dei soldati». Surovikin dice che la difesa dovrebbe essere organizzata lungo la linea di barriera del fiume Dniepr, sulla sua riva sinistra. Secondo lui, conosciuto per essere spietato nei teatri di guerra, l’Ucraina non ha fermato i tentativi di offensiva nonostante le loro pesanti perdite.

Il rischio della trappola

Già nei giorni scorsi erano circolate foto di una Kherson semi deserta e si pensava che fosse in corso un ritiro da parte delle truppe russe e delle milizie separatiste che si erano insediate in città. 

Natalia Humeniuk, portavoce del Comando meridionale ucraino, aveva invitato alla cautela e aveva detto che le insolite manovre della Russia a Kherson potrebbero essere una trappola per attirare le forze ucraine e attaccare in un guerriglia urbana “porta a porta”.

«Potrebbe essere una provocazione per creare l’impressione che gli insediamenti siano stati abbandonati, che sia sicuro entrarvi. Considerando il fatto che si stanno preparando da tempo per le battaglie di strada, lo vediamo dal modo in cui posizionano le loro unità, siamo consapevoli delle tattiche pianificate e non dovremmo avere fretta di rallegrarci. È necessario capire che una guerra ibrida comporta tali fughe di informazioni, attacchi che possono essere calcolati per indebolire le truppe», aveva detto Humeniuk.

Un’eventuale vittoria degli ucraini a Kherson e la ripresa della città si tratta di un risultato straordinario e che rischierebbe di abbattere ancora gli stati d’animo dei soldati russi. C’è da capire quale sarà la risposta da parte di Mosca, dato che a fine settembre Kherson, così come Zaporizhzha, Donetsk e Lugansk sono state annesse alla Federazione russa dopo un referendum farsa che si è tenuto nell’Ucraina orientale.

(Notizia in aggiornamento)

© Riproduzione riservata