Le forze dell’ordine hanno arrestato il leader dell’opposizione e cantante pop, Bobi Wine nelle regione del Kalngala. Wine, il cui vero nome è Robert Kyagulanyi, è il principale sfidante del presidente Yoweri Museveni alle presidenziali che si terranno nel paese il 14 gennaio 2021. A comunicare l’arresto di Wine è stato lo stesso politico che ha postato un post su Twitter dicendo che insieme a lui sono stati portati via i membri della sua scorta.

L’arresto di Wine ha provocato le proteste della popolazione che si è radunata per chiedere il rilascio immediato del cantante. Secondo diversi testimoni oculari, la polizia ha disperso i manifestanti con gli idranti. Le forze dell’ordine hanno negato di avere arrestato Wine e hanno invece detto di essere intervenute per fermare il raduno organizzato dal candidato accusato di avere ancora una volta infranto il divieto di assembramento che vige nel paese a causa dell’emergenza dovuta Covid-19. Gli agenti hanno detto che Wine sarà riportato nella sua abitazione nella capitale, Kampala.

Una candidatura che spaventa

Non è la prima volta che le autorità governative provano a fermare l’ascesa politica di Wine. Nel novembre del 2020 Wine era già stato arrestato sempre perché accusato di avere violato le regole sul distanziamento sociale. In quel caso l’arresto del politico aveva provocato diversi scontri tra i suoi sostenitori e le forze dell’ordine. Il bilancio finale delle violenze era stato di 54 vittime e di oltre 600 persone arrestate. Da tempo Wine accusa esplicitamente il suo avversario Museveni di essere un dittatore. Il presidente in carica è al potere da 34 anni e a inizio novembre aveva minacciato Wine senza nominarlo pubblicamente dicendo che chiunque volesse «turbare la quiete della nazione» ne avrebbe «pagato le conseguenze». Il 29 dicembre le Nazioni unite hanno chiesto alle autorità di fermare la repressione nei confronti dell’opposizione.

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