Il dipartimento di Giustizia americano ha aperto un’indagine su tre nordcoreani accusati di avere rubato circa 1,3 miliardi di dollari alle banche statunitensi. I fatti risalgono al periodo tra il 2014 e il 2018 e avrebbero visto i tre informatici attaccare i sistemi di diversi istituti di credito americani e anche le organizzazioni che commerciano in cryptovalute. Nel mirino degli hacker sarebbe caduta anche la società distributrice di film, Sony Pictures Entertainment. Nel 2014 l’azienda si era infatti resa “colpevole” di non avere fermato la distribuzione nelle sale del film comico The Interview che prendeva in giro il dittarore nordcoreano Kim Jong-un.

Le accuse sui vaccini

Il regime nordcoreano è stato recentemente accusato anche di avere provato a rubare diversi dati sensibili sulla produzione dei vaccini contro il Covid-19 da parte delle aziende occidentali. L’ultima denuncia è arrivata il 15 febbraio quando i media sudcoreani hanno diffuso notizie sulla presentazione di un rapporto del governo di Seoul che accusava Pyongyang di avere tentato di tentato di appropriarsi di informazioni sensibili del vaccino anti Covid prodotto dall’azienda americana, Pfizer. A dicembre, Microsoft aveva denunciato un evento simile dicendo che hacker russi, nordcoreani e cinesi avevano sorvegliato e tentato di rubare diversi informazioni in possesso degli istituti europei e americani impegnati nello sviluppo di prodotti farmaceutici contro il virus. 

Gli Usa e gli hacker

L’indagine sui nordcoreani arriva in un momento delicato della lotta al cybercrimine americano. A dicembre, gli Stati Uniti hanno scoperto la violazione ripetuta degli account diverse agenzie governative tra cui il Pentagono, quella energetica e per il nucleare. Il governo dell’ex presidente, Donald Trump, aveva accusato la Russia di essere dietro l’attacco, ma il Cremlino aveva respinto ogni accusa. Il presidente americano, Joe Biden, ha fatto sapere di volere porre la lotta agli hacker al centro della sua azione politica e hanno nominaot un responsabile per portare avanti questa battaglia. 

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