Trump si rimangia le promesse sulla guerra

L’improbabile missione di Vance: far ingoiare la guerra all’America

C’è un’ironia diabolica nel fatto che sia toccato a lui, un ex marine che ha combattuto le “forever wars”, spiegare al mondo Maga in subbuglio che questo attacco è diverso. O forse mandarlo avanti è un supremo test di fedeltà chiesto alla voce più critica. Le differenze con gli interventi in Afghanistan e Iraq. I sondaggi contro. Il voltafaccia dei fedelissimi

«Non siamo in guerra con l’Iran ma con il suo programma nucleare», ha detto il vicepresidente J.D. Vance, chiamato il giorno dopo la decisione fatale a convincere il paese della portata limitata della guerra lanciata da Donald Trump contro l’Iran invocando il nome di Dio: «Non abbiamo interesse a un conflitto che si protrae nel tempo. Non abbiamo interesse a mettere soldati sul campo». C’è un’ironia diabolica nel fatto che tocchi a lui, un ex marine che ha combattuto le “forever wars” ed è uscit

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